La seconda edizione del Transitalia Marathon va in archivio dopo quattro giorni vissuti intensamente, in centro Italia, con 225 appassionati che sabato hanno festeggiato nella piazza di Sulmona.
Mirco Urbinati non si è ancora ripreso dalla fatica che accompagna un organizzatore in questo viaggio e ha ancora mille cose da fare e da chiudere, ma la fatica non gli impedisce di essere contento, e di avere una parola di ringraziamento e un pensiero per tutti.
“Ho già pianificato i prossimi tre anni – annuncia il riminese Mirco Urbinati, organizzatore del Transitalia Marathon. – Ho già in mente il percorso del 2017 e ho alcuni obiettivi ben precisi in mente”. Al momento dei saluti, sabato sera e domenica mattina in molti hanno confermato la loro presenza per la prossima edizione, la terza”.
“Stanno già arrivando le iscrizioni per il prossimo anno – prosegue Urbinati – ma noi non le abbiamo ancora aperte e quindi queste richieste per il momento andranno in un cassetto e saranno poi ritirate fuori il prossimo anno. Quasi tutti i partecipanti di quest’anno ci hanno già confermato la loro presenza per il 2017 e questo mi facapire che cosa siamo riusciti a creare”.
Transitalia Marathon è ritornata ad essere realtà, e questo grazie a Urbinati e al Moto Club Strade Bianche in Moto onnipresente in ogni fase della manifestazione. “Abbiamo messo in piedi una cosa grande, molto importante – dice Urbinati – e ne sono conscio. Nel 2013, cioè due anni prima dell’edizione numero 1 del Transitalia Marathon sapevo che mi stavo mettendo in gioco con un progetto così importante. Ho preso tutto, fin da subito molto seriamente perchè avevo scelto un marchio ed un nome storico”.
“Quest’anno avevamo 100 partecipanti in più e lo abbiamo sentito molto. Abbiamo anche raddoppiato il numero delle persone nello staff però non è cambiata l’emozione. Anzi, è ancora forte. Piuttosto è cambiata la prospettiva: oggi non devo più pensare al Transitalia Marathon 2017 ma a un progetto più ampio. Quindi 2017, 2018 e 2019 perchè la consapevolezza di quello che stiamo facendo oggi è diversa”.
Parole di ringraziamento vanno a Rimini, a Fabriano, a Leonessa e a tutte le persone che hanno reso indimenticabile questa seconda edizione, a tutti coloro che l’hanno incrociata sul proprio cammino o che vi hanno lavorato all’interno.
L’emozione di cui parla Urbinati coinvolge anche tutti loro. “Io mi accerto di riuscire a emozionare… – ripete il deus ex machina della manifestazione – e solo dopo creo tutto il resto: percorso, passaggi diversi, città sedi di tappa. Quando non c’è un cronometro in ballo, non ci sono prove speciali o tempi imposti allora si parla di turismo. E il turismo va fatto bene”.
Associazione Zeinta di Borg