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Traffico rifiuti nascosti nelle cave. Coinvolta un’azienda di Misano. Video

In queste ore 80 Carabinieri Forestali dei Gruppi di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno e Rimini stanno eseguendo misure cautelari personali e reali a carico di 5 soggetti e 4 società, disposte dal GIP del Tribunale di Ancona.

Due persone sono state collocate agli arresti domiciliari, una colpita da obbligo di dimora, due colpite da misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriale. Tutte accusate del delitto di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti speciali e due di esse anche per corruzione di pubblici ufficiali e bancarotta fraudolenta.

Disposto inoltre il sequestro per equivalente di denaro o altri beni per un totale di € 4.969.924, attraverso il blocco dei conti correnti bancari e postali di 4 indagati e 4 società -, delle quali 3 con sede legale in Provincia di Ancona e una a Misano – accusati di aver concorso nell’esecuzione di traffici illeciti di rifiuti speciali da demolizione, terrosi e organici, anche contaminati da inquinanti, tra cui idrocarburi, catrame, plastiche e metalli, per un totale di 640.000 tonnellate. Tali rifiuti, provenienti da oltre 50 cantieri nelle Provincie di Ancona e Macerata sono stati occultati a diverso titolo in tre cave, un terreno agricolo, in tre impianti di gestione rifiuti da demolizione e terrosi/lavorazione inerti dislocati nelle Provincie di Ancona e Macerata.

Sequestrati, infine, sempre in esecuzione di ordinanza del GIP, n. 76 camion e 7 mezzi d’opera a carico di 2 società con sedi legali nei Comuni di Castelbellino (AN) e Ancona, utilizzati per trasportare illegalmente i rifiuti ed eseguire scavi abusivi di materiale inerte.

Dal CorriereAdriatico.it

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