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Torre Pedrera, tra i bagni è guerra di carte bollate per l’accesso al mare

A Rimini Nord sta per esplodere una nuova “guerra” tra operatori balneari.

Alcuni studi legali stanno inviando lettere\diffide per conto di gestori di stabilimenti balneari nei confronti di altri operatori di spiaggia confinanti. Il tono è sostanzialmente questo: “In base al titolo di proprietà di questa società, da cui si evince che le particelle… è precluso il passaggio del personale, clienti od altri del bagno confinante”.

Per essere più convincente la lettera \diffida fa riferimento anche al protocollo regionale per la riapertura delle spiagge. Viene scritto: “Ulteriormente a seguito delle misure covid-19 ed in adempimento al protocollo regionale del dell’8 maggio 2020, vi è fatto assoluto divieto di far transitare i Vs bagnanti dall’entrata… (viene indicato il mappale)”

Per comprendere meglio il motivo di questa disputa è necessario chiarire le peculiarità dell’arenile di Rimini Nord.

Contrariamente al litorale di Rimini sud (dal porto canale a Miramare) a Rimini nord e Torre Pedrera in particolare, la prima parte dell’arenile è di proprietà privata e non del demanio dello Stato. Sono le ex proprietà Ceschina.

Lo Stato pagò i Ceschina per le forniture durante la prima guerra mondiale con delle proprietà immobiliari prelevate per lo più dal demanio, tra cui anche quote di arenili. Successivamente quelle aree sono diventate di proprietà dei gestori balneari. Si tratta di porzione di arenile dove insistono le cabine e i servizi di spiaggia. La parte di spiaggia dove vengono collocati gli ombrelloni è invece di proprietà del demanio dello Stato.

Questa particolarità di assetto proprietario tuttavia non sposta il principio del libero accesso all’arenile sancito da norme nazionali e ordinanze balneari regionali. Lo stesso piano dell’arenile del Comune di Rimini identifica gli accessi agli stabilimenti balneari in modo puntuale e nessuno può impedirne l’accesso.

O almeno così dovrebbe essere. Vedremo nelle prossime settimane se la disputa continuerà nelle aule dei tribunali.

 

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