Il laboratorio stabile Alcantara nasce a Rimini nel 1989 con un gruppo di 15 bambini “coraggiosi” che decidono di sperimentare nel tempo libero una nuova attività: il gioco del teatro. L’idea non era quella di creare una scuola di recitazione o di piccoli talenti, ma di costruire un’esperienza collettiva che coinvolgesse il corpo e la mente, la realtà e la fantasia, la razionalità e il cuore.
Da quel giorno, anno dopo anno, il Laboratorio stabile è cresciuto, così come sono cresciuti i tanti protagonisti che sono diventati artisti, attori, registi, ma anche dottori, architetti, insegnanti, genitori. Indipendentemente dalla professione, è rimasto nella loro vita un segno importante e duraturo, quello di una bella esperienza.
Ora sono circa 160 i bambini e gli adolescenti che ogni anno si cimentano in questa avventura: un’esperienza che dal teatro prende tutto ciò che c’è di più bello: lavorare insieme agli altri, liberare la propria energia, conoscere nuovi aspetti della propria personalità, essere appagati dal risultato raggiunto anche a costo di un po’ di fatica e sacrificio, vedere la realtà da altri punti di vista. Il teatro è comunicazione, è la vita stessa. A volte sai come inizi ma non sai fin dall’inizio l’esatto punto d’arrivo. Questo spirito d’avventura è congeniale all’animo di individui in crescita, alla ricerca della propria identità, è coinvolgente e ti fa riflettere.
Per partecipare al laboratorio non c’è bisogno di alcuna abilità specifica, solo di qualche capacità un po’ speciale: la curiosità, prima di tutto. Anche la voglia di mettersi in gioco. La passione, sempre. E una buona dose di fantasia, che non sarà mai troppa.
Accanto al lavoro con i ragazzi, il laboratorio stabile ha inoltre un laboratorio dedicato agli adulti e uno al disagio psicosociale.
I laboratori si terranno a partire da ottobre in 3 luoghi differenti: a Rimini (al Centro Educativo Italo Svizzero CEIS nel centro storico e alla Casa del Teatro e della Danza di Viserba Monte) e aSantarcangelo di Romagna (alla Scuola Pascucci).
Da tre anni il laboratorio stabile ha dato vita al festival delle arti dell’infanzia e dell’adolescenza: Filo per Filo | Segno per Segno, che si svolgerà in primavera. Il festival lancia alla collettività, attraverso eventi, incontri, allestimenti, spettacoli, un messaggio significativo: l’importanza dell’arte come pedagogia, strumento di formazione e di crescita. È uno sguardo sul futuro, visto con gli occhi di chi ne sarà protagonista.
A 30 anni dall’inizio dell’avventura, il laboratorio stabile si rimette in gioco a partire da ottobre.
Per chi desidera conoscere l’attività, sono programmati questi incontri di presentazione:
- Giovedì 19 settembre ore 17 al CEIS (via Vezia, 2), Rimini;
- Venerdì 20 settembre ore 17 alla Casa del teatro e della danza (via Popilia, 165), Viserba;
- Lunedì 23 settembre ore 17 alla Biblioteca comunale Baldini (viale Pascoli, 3), Santarcangelo di Romagna
È consigliato prenotare la partecipazione agli incontri di presentazione attraverso la mail info@alcantarateatroragazzi.it, chiamando al fisso 0541 727773, o cellulare 320 0261464.
La parola ai ragazzi…
«Per provare a spiegare cos’è Alcantara, parto sempre col dire che non si tratta di una scuola di teatro – racconta Bianca Tremendelli, che ora ha 19 anni –. Al Laboratorio Stabile non viene impartita alcuna regola di recitazione. Sicuramente si impara a muoversi su un palco, a parlare ad un pubblico ma sono risultati solo secondari. Prima di tutto, attraverso i gesti, la musica, le parole, arrivano una fortissima energia e un coinvolgimento totale.
Ho frequentato l’ambiente di Alcantara per nove anni e ho partecipato come volontaria alle prime due edizioni del Filo per Filo | Segno per Segno. Posso dire senza nessun dubbio che, oltre a nutrire la mia passione per il teatro, per la scrittura e per l’arte performativa in generale, il laboratorio ha spronato la mia parte più timida e ha accarezzato quella più fragile. Alcantara, prima di tutto, è uno spazio di libera espressione. Come in tutti i periodi di transizione, specialmente quelli dell’infanzia e della prima adolescenza, l’esigenza di un posto sicuro dove potersi mostrare è fortissima. Alcantara, per me, è stato quel posto».
E aggiunge Gloria Allegrucci, che ora di anni ne ha 30: «Si diventa parte di qualcosa che ha bisogno di noi, come noi abbiamo bisogno del resto».