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Tordi (Coriano Futura): “Spinelli dica se dipendenti comunali dovranno davvero restituire stipendi”

“Anche la campagna elettorale alla quale la sindaca di Coriano si sta preparando direttamente o indirettamente, mi auguro possa avere un limite etico da non oltrepassare, a maggior ragione quando si parla di veri e propri drammi famigliari che si stanno generando sulla pelle delle persone”: attacca così Fabia Tordi di Coriano Coraggiosa,
candidata di Coriano Futura.

“Il tutto nasce dall’annosa vicenda – ricorda Tordi – scaturita da presunte irregolarità riscontrate, nel percepimento da parte dei dipendenti comunali di emolumenti legati a progressioni economiche, riconosciute dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra. Vicenda nata nel 2016 che si è tramutata da subito e senza motivo, come una crociata politica della Giunta Spinelli e contro i dipendenti stessi, colpiti pretestuosamente senza farsi scrupoli, probabilmente solo per rivalsa verso le precedenti amministrazioni di centrosinistra. La motivazione addotta sin dall’inizio, ovvero che fosse un atto dovuto, si è dimostrata debole e pretestuosa, visto che il procedimento è stato attivato ben 5 anni dopo l’insediamento della Sindaca Spinelli. Questa sua azione però, che il nostro gruppo consigliare di minoranza ha sempre cercato di contrastare perché ingiusta ed indirizzata verso persone inermi e senza colpe, sta mandando letteralmente in crisi diverse famiglie ed ignari eredi (la richiesta di rimborso è arrivata anche a persone nel frattempo decedute) dal momento che i dipendenti, si potrebbero ritrovare a dover restituire cifre, in alcuni casi, anche oltre i 20.000 euro considerando gli interessi”.

“A tal proposito – prosegue – per effetto dell’esecutività della sentenza di Appello avversa ai dipendenti (in primo grado il giudice aveva dato loro ragione) si è tenuta, guarda caso solo nei giorni scorsi e stranamente a ridosso delle prossime elezioni comunali, una riunione tra dipendenti, Sindaco, assessori, dirigente finanziario dove quest’ultima, senza che la Spinelli la smentisse, ha ribadito inequivocabilmente che i compensi, comunque vadano le cose, dovranno essere restituiti, generando quindi forte ansia, angoscia e preoccupazione ai diretti interessati. A proposito del danno erariale più volte paventato dalla Spinelli riguardo a tale questione, ampiamente divulgato sui giornali, la Sindaca spieghi ora per par condicio ai cittadini perchè ha usato denaro pubblico per ii pagamento di querele personali e come mai si punta sempre il dito sugli altri e non si danno spiegazioni sui comportamenti propri e della Giunta, come ampiamente evidenziato dal nostro gruppo consigliare sulla stampa alcuni mesi fa”.

“Cara Sindaca, premesso che vorremmo credere che la sua azione sia stata mossa da buone intenzioni forse perché si è resa conto di aver sbagliato a mettere in mezzo alla battaglia politica persone inconsapevoli senza nessuna responsabilità, in attesa del verdetto della Cassazione che speriamo possa mettere finalmente la parola fine a questa triste vicenda se i dipendenti avranno ragione (ricordo che in primo grado la sentenza è stata favorevole ai dipendenti e in appello all’amministrazione), le chiediamo solo un gesto di umanità e di etica politica: dica pubblicamente ed in modo chiaro a queste persone e alle loro famiglie, nel caso in cui la Cassazione non dovesse dare loro ragione, se intende o meno e nel caso, con quale modalità, pretendere la restituzione delle somme. Visto che parliamo della vita e del futuro di numerose famiglie, non si può lasciare spazio a fraintendimenti. Lo chiediamo perché non sarebbe accettabile esercitare per meri scopi elettorali, una speculazione politica sui dipendenti, che invece meritano rispetto e non di essere illusi”.

E ancora: “Come evidenziato già nel lontano 2017 dal nostro gruppo consigliare, le rinnoviamo la domanda che attende ancora una risposta: perchè la giunta Spinelli non si è autodenunciata e messa in mora come fatto in modo zelante con i dipendenti?”.

E sempre rivolta ala Spinelli, Fabia Tordi conclude: “Lei governa Coriano dal 2012, pertanto ha una parte di responsabilità in questa vicenda. Il contenzioso legale è stato intrapreso solo da maggio 2016 (deliberazione di Giunta n. 5/2016 ) con un forte ritardo rispetto alla certificazione della problematica inerente agli stipendi. Come mai non ha intrapreso questo percorso nel 2012 all’inizio della sua legislatura? La battaglia legale, costata già circa 50.000 Euro dalle tasche dei corianesi nel lontano 2017, ad oggi si presume possa essere aumentata a più di 100.000 Euro e l’unico risultato prodotto è stata la messa in mora dei dipendenti comunali, con relativa decurtazione dello stipendio. Lasciamo a buon intenditor le relative conclusioni”.

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