La madre di Marco Pantani, Tonina, ieri è stata in Procura a Rimini per un colloquio con il pm Paolo Gengarelli, magistrato titolare della prima inchiesta sulla morte del ciclista di Cesenatico, il 14 febbraio 2004 in un residence della città romagnola. Lo ha fatto ieri in compagnia di Fiorenzo Alessi avvocato riminese legato alla famiglia da un rapporto di amicizia non professionale. Di fatto Alessi ha facilitato i contatti tra le parti.
“E’ vero quello che riporta la stampa locale – conferma in riferimento a quanto scritto oggi dall’edizione riminese de Il Resto del Carlino – Tonina tempo fa ebbe un sogno in cui Marco Pantani le apparì dicendogli di andare in Procura a fare pace con il pm“. E’ così ha fatto. L’incontro per la verità era programmato da tempo. I contatti erano stati avviati ben prima della pandemia che poi di fatto ha costretto tutti a rimandare il colloquio.
Secondo le indagini il ‘Pirata’ morì da solo, per un mix di cocaina e farmaci, senza l’intervento di nessun altro. La famiglia ha invece sempre chiesto di indagare sull’ipotesi che sia stato ucciso. Anche l’ultima indagine, riaperta a distanza di anni, aveva portato alla stessa conclusione: l’ipotesi di un assassinio non era fondata.
Ieri Tonina Pantani, accompagnata da un avvocato, ha incontrato il pubblico ministero e con lui avrebbe parlato della vicenda. “Non c’è nulla di nuovo“, spiega mamma Tonina. “E’ stato un incontro tra amici“. Il messaggio è chiaro il colloquio è stato cercato e voluto da entrambi, ma la madre del Pirata è rimasta convinta delle sue idee: Pantani sarebbe stato assassinato e non avrebbe fatto tutto da solo.
