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Tiziano Arlotti: “Lavoro occasionale, occorre arrivare a una norma organica”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Tiziano Arlotti riguardo il lavoro occasionale:

“L’emendamento sulle prestazioni occasionali approvato in commissione Bilancio della Camera rispecchia totalmente la volontà dell’esecutivo in materia di regolazione di questa forma di lavoro. Il provvedimento introduce il libretto delle famiglie e disciplina il contratto di prestazione occasionali, garantendo così trasparenza ed evitando il rischio di lavoro nero. Dopo l’abolizione dello strumento dei voucher siamo entrati infatti in una fase in cui soprattutto le famiglie e in parte anche le imprese non avrebbero avuto uno strumento – come invece accade in Francia o in Germania – per usufruire di forme di lavoro accessorio.

Già per primo, con la mia interrogazione nel 2015, avevo sollevato il problema dell’abuso dei buoni lavoro, aprendo la strada al dibattito a livello nazionale. Nel gruppo Pd in commissione Lavoro della Camera ho sostenuto la necessità di un provvedimento specifico sul tema del lavoro accessorio all’indomani della cancellazione dei voucher. Con il mio emendamento alla “manovrina”, visto che i voucher in circolazione potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre, ho sostenuto la necessità di riaprire i termini per l’acquisto e l’utilizzo dei buoni per il 2017 esclusivamente per le attività di carattere stagionale, fermi i vincoli di tracciabilità e di impiego, il limite complessivo di 3.000 euro percepiti, e di 7.500 corrisposti complessivamente dal committente ai prestatori.

Un altro emendamento da me firmato insieme ai colleghi come componente della commissione Lavoro intendeva introdurre una norma specifica per il lavoro accessorio e occasionale utilizzato dalle famiglie, con una piattaforma informatica Inps per acquistare online e alle Poste e utilizzare il “Libretto famiglia”.

Ulteriori emendamenti sono stati presentati dai componenti Pd della commissione Lavoro, sempre con l’assenso del Governo, tra cui quello di Titti Di Salvo il cui testo è stato riformulato dal relatore ed è stato approvato in commissione, per arrivare in Parlamento domani. Il provvedimento, similmente ai Cesu francesi, dispone la possibilità di acquisire prestazioni di lavoro occasionali, intese come attività lavorative che danno luogo, nel corso di un anno civile: per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro; per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, a compensi di importo complessivamente non superiorte a 5.000 euro; per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, a compensi di importo non superiore a 2.500 euro. Alle prestazioni possono fare ricorso le persone fisiche, non nell’esercizio dell’attività professionale o d’impresa, per il ricorso a prestazioni occasionali mediante il Libretto Famiglia, e gli altri utilizzatori per l’acquisizione di prestazioni di lavoro mediante il contratto di prestazione occasionale.

Il ricorso al contratto di prestazione occasionale è invece vietato per chi impiega più di cinque lavoratori subordinati a tempo indeterminato, per le imprese del settore agricolo (esclusi giovani, pensionati, disoccupati), per quelle dell’edilizia e affini.

E’ prevista la copertura previdenziale, con la contribuzione alla Gestione separata a carico dell’utilizzatore pari al 33 per cento del compenso.

Ricordo che dai dati Inps oltre la metà dei voucher utilizzati nel 2016 sono stati utilizzati da 5mila imprese e che è di Rimini la quarta azienda a livello nazionale per uso di buoni lavoro. La nostra città, per il suo tessuto economico costituito prevalentemente da turismo e commercio è stata tra i maggiori utilizzatori di voucher, con quasi 2 milioni di buoni venduti. Proprio queste osservazioni mi avevano spinto ad intervenire contro l’uso distorto ed eccessivo dei voucher. E chi sostiene che questa è la loro riproposizione semplicemente sbaglia, o è in mala fede.

E’ ovvio che quando ho chiesto un provvedimento specifico per dare una risposta immediata all’indomani dell’abolizione dei voucher, l’ho fatto perché ritengo questa la strada maestra per arrivare a una norma organica, che dovrà tenere conto degli strumenti che contrattualmente possono regolamentare al meglio il lavoro occasionale”.

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