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Thomas Marini, il ventenne sammarinese che studia da Top 10 del motocross

Dominare dune e tracciati impervi. Il rombo del motore, le due ruote che sfrecciano in mezzo a terra e fango. Questo è il Motocross, uno sport in cui non vince solo chi arriva primo, ma chi riesce a rimanere in piedi e a finire la corsa. Eh sì, perché non stiamo parlando di gareggiare su una pista in cemento, ma sulla nuda terra fra rocce e sentieri non particolarmente sterrati. Insomma, ci si sporca molto e si rischia anche di farsi davvero male. Ma per Thomas Marini, giovane pluricampione sammarinese di appena di 20 anni, il Motocross non è un semplice sport ma una vera e propria filosofia di vita.

Thomas, da quanto fai il cross?

«Da quando avevo 5 anni. La mia prima moto me la regalò mio babbo per Natale, uno dei regali più belli della mia vita! E’ stato amore a prima vista».

Che cosa rappresenta per te questo sport?

«Il motocross è uno stile di vita. Ed è la mia vita, lavoro ogni giorno per migliorarmi sempre di più».

Qaali caratteristiche bisogna possedere per essere considerato un buon pilota di Motocross?

«Per diventare un buon pilota di Motocross bisogna essere sicuramente un pochino matti, ma soprattutto essere pronti a fare tanti sacrifici, andare a letto presto la sera, allenarsi duramente, e stare via parecchio tempo».

Ci sono molti piloti della nostra zona che praticano questo sport?

«Abbastanza. Negli ultimi anni sta aumentando il numero di persone che si avvicina al Motocross, anche se a livello motoristico è forse uno degli sport più di nicchia, e questo mi fa piacere, perché vuol dire che sta crescendo di popolarità, anche grazie ad Antonio Cairoli che, con 9 titoli mondiali, è uno dei piloti migliori di tutti i tempi».

A quante gare hai partecipato?

«Ho partecipato a moltissime gare, e ho perso il conto. Ho preso parte ai Campionati regionali, Italiano, Europeo, 2 prove di Campionato Mondiale MXGP e lo scorso anno ho avuto la fortuna, con il Team San Marino, di rappresentare la mia nazione, insieme ad altri due ragazzi, alla gara più rappresentativa di questo sport, ovvero il Motocross Delle Nazioni».

Hai portato a casa molti titoli?

«Ho vinto, nel 2012, il Campionato Italiano 125 Rookie e, nel 2016 e 2017, il Campionato Italiano 300».

Perché, secondo te, il Motocross è meno pubblicizzato della Moto Gp o della Superbike?

«Perché, è uno sport più ‘umile, meno da fighetti’ (ride nd.r. Penso, comunque, che il mercato delle moto stradali sia molto più ampio rispetto a quelle da fuoristrada; anche per questo è meno pubblicizzato rispetto a MotoGP e Superbike».

Però è più pericoloso?

«E’ un po’ più pericoloso, per la presenza dei salti, delle buche… ma penso che se si parla di due ruote, la pericolosità c’è sempre ed è molto elevata!».

Qual è l’obiettivo che vuoi assolutamente centrare prima di smettere?

«Il mio sogno è sicuramente quello di competere nella Top 10 del Campionato Mondiale, anzi vincerlo!».

Nicola Luccarelli

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