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Terrorismo islamico. Tra gli indagati anche residenti a Rimini

Nove stranieri, sospettati di aiutare il terrorismo, soprattutto commercianti e piccoli imprenditori nel settore alimentare, devono rispondere di associazione con finalità di terrorismo e di sovversione dell’ordine pubblico e sono iscritti nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Bologna. E’ quanto scrive il Resto del Carlino nelle cronache di Rimini e Ravenna.

Molti provengono soprattutto da Marocco e Albania e risiedono tra Rimini e Cesena.

Nei giorni scorsi nelle abitazioni e nelle aziende dei nove si sono presentati agenti della Digos e della Finanza ed hanno perquisito e fatto dei sequestri di materiale. In particolare gli inquirenti si sono concentrati sui telefoni cellulari, computer e soprattutto sulla contabilità sui conti correnti e sui flussi di denaro.

Gli inquirenti hanno cercato anche materiale di propaganda terroristica.

L’indagine è partita da intercettazioni che collocavano i nove su posizioni dottrinali dell’Islam integralista.
Ma è stato il flusso di denaro che partiva da Rimini e da Cesena con destinazione i paesi del Maghreb e quelli ad alto rischio terrorismo, come il Belgio, la Germania, la stessa Francia.

Un flusso di denaro importante che è al vaglio degli inquirenti.

Le indagini sono solo all’inizio.

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