Maurizio Argan diretto da Fabio Biondi in un monologo d’autore tra ricordi, emozioni, ferite e speranza
Un uomo solo. Un cellulare utilizzato per registrare la voce e ascoltare le canzoni. Un bar chiuso, nel giorno previsto dal regolamento comunale. Le sedie di plastica bianca sono accatastate con apparente cura. E’ notte, e i piccoli paesi di provincia si assomigliano tutti, indistintamente. Nulla di nuovo, forse.
Così si apre Crepare di rabbia, probabilmente, il monologo scritto da Ilaria Drago e presentato dal Teatro della Centena che debutterà in prima assoluta mercoledì 25 gennaio al Teatro degli Atti di Rimini, (via Cairoli 42, ore 21). Lo spettacolo fa parte della rassegna Tracce D Contemporaneo, la sezione che la Stagione riminese dedica al teatro contemporaneo portando sul palcoscenico alcuni dei più apprezzati autori e interpreti del panorama italiano. Unico protagonista in scena in questa occasione Maurizio Argàn che, attraverso la regia di Fabio Biondi, scava tra ricordi, emozioni, esperienze e legami del passato e del presente. Ilaria Drago scrive della “rabbia” che distrugge e risana: la storia di un uomo che cuce ricordi d’amore e lotta, di perdite drammatiche e improvvise nascite. Di una rabbia che ferisce, ma non uccide la speranza.
Sento il tuo fiato.
Il respiro tronco, stento… lo sento da lontano e in me qualcosa già muore.
Ti vengo a cercare, ti vengo a cercare là dove sei, dove sei rimasto piegato.
Ti vengo a prendere… ogni giorno ci vengo! Perché non ho più occhi da quella notte, non ho più mani e una vita tutta mia. Ti vengo a cercare anche nelle fogne, nella polvere che non dà respiro, nell’immondizia, nelle carte stracce di scritte ripiegate. Ti vengo a cercare e non ho pace. Quella l’ho lasciata indietro, ai tuoi giochi di bambino, alle tue sigarette storte, alle tue lacrime di stanchezza. Non ho una vita mia, non ce l’ho da quando sei partito. Ogni cosa la misuro con il tuo passo e dentro sono inginocchiato da quando mi hai lasciato. Sento