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Tari, il Comune di Rimini risponde alle critiche dei sindacati

L’amministrazione comunale replica ai sindacati. Che, ieri, hanno criticato il bando del Comune di Rimini per chi ha diritto all’esenzione dal pagamento della TARI.

Le Organizzazioni sindacali, nello specifico, hanno dichiarato “inaccettabile che il Comune non trovi le risorse aggiuntive necessarie (100.000 euro) a coprire i rimborsi di chi ha diritto”. E hanno lamentato una mancanza di risposte da parte degli assessori riguardo ad alcuni chiarimenti sulle coperture.

L’amministrazione comunale risponde alle critiche e si dice disponibile a un confronto. Ecco il commento:

“La premessa obbligatoria è che ogni posizione, purché rispettosa, è legittima e accolta. Così come il confronto e una eventuale diversità di vedute su atti e iniziative. Detto questo, in risposta alla nota critica redatta dalle organizzazioni sindacali sul tema Tari, quello che non può e non deve passare è l’insensibilità nei confronti del lavoro e dei bisogni sociali da parte di questa amministrazione. Tralasciamo il dato che il 40 per cento del bilancio annuale del Comune di Rimini è investito su sociale e scuola; ci concentriamo sul tema della Tari, sollevato dai sindacati in relazione al non incremento del fondo che garantisce il rimborso totale del tributo sui rifiuti per alcune categorie socialmente fragili. Un fondo ad esaurimento di 149.700 mila euro (erano 135 mila nel 2016, dunque aumentato del 10 per cento), che nel 2017 ha consentito di rimborsare la tariffa Tari a 761 famiglie e così, sostanzialmente sarà nel 2018. Il fondo non è stato toccato di un euro ma, secondo i tre sindacati che l’Amministrazione ha incontrato nei giorni scorsi, andava aumentato. Certo, si può fare tutto e fare meglio, magari cercando soluzioni diverse nel 2019, ma va innanzitutto tenuto presente da tutti un numero: 2,4 milioni di euro. E’ il totale delle agevolazioni, esenzioni e detrazioni che il Comune di Rimini ha messo in campo sulla Tari per le imprese, le aziende, gli artigiani, le utenze domestiche e i soggetti socialmente deboli. Quei 149.700 euro sono solo un pezzo di un programma di aiuto e sostegno al lavoro e ai soggetti deboli, programmati dall’amministrazione comunale. Per onestà del dibattito, anche affrontando una discussione pubblica, si dovrebbe partire da questi 2,4 milioni di euro di agevolazioni Tari. Altrimenti il rischio di perdersi anche nela strumentalizzazione sarebbe alto.

Come detto l’Amministrazione è disponibile, come già detto ai rappresentanti sindacali, a confrontarsi sulla natura e sulla capienza del fondo e a valutare modifiche e integrazioni, ma vorremmo che fossero sottolineati gli sforzi e l’impegno costante di questa Amminstrazione per mantenere un’equità fiscale e garantire un supporto a chi ne ha bisogno. A partire dalla Tari e non solo da questa. Se poi gli obiettivi di una eventuale polemica sono altri, poco interessa. L’importante è che non si prescinda dai numeri: 2,4 milioni di euro per sostenere il lavoro, l’occupazione e chi ne ha più bisogno”.

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