Rimini si prepara a festeggiare la giornata dedicata al teatro con lo spettacolo “Fedra” che approderà sulle assi del Novelli martedì 28 marzo e andrà in scena anche nelle serate di mercoledì 29 e giovedì 30 marzo.
La pièce, inserita nei turni ABC del cartellone riminese, è stata adattata a livello drammaturgico dal regista Andrea De Rosa, prendendo spunto dalla Phaedra di Seneca con estratti dall’Ippolito di Euripide e dalle Lettere di Seneca. Nei panni della protagonista c’è Laura Marinoni, accompagnata sul palco da Luca Lazzareschi, Anna Coppola, Fabrizio Falco e l’attrice riminese Tamara Balducci.
In questa co-produzione tra Emilia-Romagna Teatro e Teatro Stabile di Torino, De Rosa rilegge la tragedia di Seneca e indaga sull’uomo, sull’eros e l’inconscio. Fedra, sposa del re di Atene Teseo, arde di passione per Ippolito, figlio del primo matrimonio di Teseo. Il giovane, devoto alla caccia e alla vita spirituale a contatto con la natura, respinge la regina che mediterà una feroce vendetta tramite l’ignaro Teseo.
L’attrice riminese Tamara Balducci avrà così l’occasione di presentare nella propria città questo lavoro che, oltre ad aver vinto di recente il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro per il miglior spettacolo 2016, sta facendo sold out in tutta Italia.
Tamara, come descriveresti il tuo ruolo?
«Modificando la drammaturgia del testo originario De Rosa ha eliminato alcune figure e inserito nel dramma due nuovi personaggi: la ragazza che interpreto, che fa da spettatrice alla vicenda e da anello di congiunzione tra “palazzo” e “natura”, e la Dea dell’amore Venere/Afrodite (impersonata da Anna Coppola) che guida e commenta i movimenti degli altri attori. Il personaggio che interpreto, essendo la confidente di Fedra, cerca di aiutarla a ritrovare la via della ragione ma si ritrova davanti persone più grandi di lei che, per vari motivi, si comportano come bambini. Essendo inoltre il tramite tra le diverse figure, finisce inevitabilmente per essere travolta lei stessa dagli eventi. In fase di studio il regista mi ha consigliato di ispirarmi al personaggio della segretaria di Hitler del film “La caduta” sugli ultimi giorni della vita del Führer. A lei vennero consegnate infatti tutte le lettere scritte dalle persone intorno a lei prima che morissero, in modo che potesse raccontare le vicende da unica sopravvissuta. Mi piace immaginare che il mio personaggio possa essere colui che porta la testimonianza di quello che è successo».
Cosa rappresenta la teca posta al centro della scena?Intervista a
«Come il testo anche l’allestimento è ridotto all’essenziale. La teca è il luogo dove la tragedia si compie, dove prende vita il sentire, rispetto ai fatti reali e concreti che restano fuori».
Sei contenta di portare questo spettacolo nella tua città?
«Sono sempre più emozionata del solito quando recito a Rimini, ma sono molto contenta di arrivarci con questo spettacolo che amo molto e che ci sta dando grande soddisfazioni in tutte le piazze italiane. In scena con me ci sarà anche Luca Lazzareschi, con cui ho avuto la fortuna di recitare anche in “Clôture de l’amour”, passato di qui qualche stagione fa. Finita la tournée poi tornerò a dedicarmi alla mia città con la programmazione del festival Le città visibili che come ogni anno riempirà gli spazi del Giardino di Palazzo Lettimi in estate».
Buio in sala alle 21. Info: 0541 793811
Irene Gulminelli irene.gulminelli@delficomunicazione.it