Cerca
Home > Cronaca > Svastiche no vax sul porto di Rimini

Svastiche no vax sul porto di Rimini

Dopo le scritte sui muri delle sedi sindacali, questa volta i no vax hanno colpito sulla “palata” del porto di Rimini. Questa mattina sul lungo muro all’ingresso del molo di destra sono comparsi manifesti con i volti di giornalisti, politici e virologi favorevoli alla campagna vaccinale: tutti bollati con una svastica sulla fronte.

“Sono un Nazista e voglio imporre LA DITTATURA SANITARIA”, fanno dire i manifesti a Nardella, Leporano, Bonaccini, Costa, Locatelli, Silverio, Ricciardi, Cecchi Paone, Scandicci, Gianni, Fedriga, Parenti, Lucarelli, Cingolani, Speranza. Accanto, l’immancabile firma con la W cerchiata, equivalente a ViVi!, utilizzata dai gruppi che credono in una pandemia orchestrata dall’alto e vedono il ritorno del nazismo nelle misure per contrastarla.

A pubblicare immagini e video sui social è anche Roberto Gabellini, gia aministratore di alcune pagine Facebook poi chiuse dal gestore e ora di “La Rimini che non vorremmo”. Commenta Gabellini: “Accade a Rimini, ma poteva essere qualunque altra città di questo sciagurato e sbrandellato Paese. Accade perché gli animi sono comprensibilmente esasperati dalle imposizioni, dalle restrizioni, dal terrorismo psicologico, dalla disoccupazione, dall’impoverimento economico, dalla paura, dall’impossibilità di prospettare il futuro, la vita. I politici, di destra e di sinistra, e i governi, locali e centrali, di destra e di sinistra passando per i vari “tecnici”, dovrebbero fare più di una analisi, cui far seguire molto più di un solo “mea culpa””.

Dopo la pubblicazione dell’attacco vandalico alle sedi sindacali di Rimini, chi aveva condivso la notizia sui social era stato inondato di messaggi provenienti fa profili evidentemente falsi e creati all’uopo. Un’operazione di spamming con migliaia di post che ripetevano tutti gli stessi contenuti intasando i profili; particolarmente colpiti quelli di esponenti politici, oltre che delle stesse testate giornalistiche, compresa la nostra.

La Digos della Questura di Rimini sta indagando su tutti questi episodi. La ‘palata’ di Piazzale Boscovich è da tempo sorvegliato da telecamere di sicurezza, che sono numerose anche nelle aree circostanti. Tutte le immagini sono passate al vaglio, come viene monitorata l’attività di questi gruppi sul web.

 

 

 

Ultimi Articoli

Scroll Up