E’ considerato il film che inaugura ufficialmente la nouvelle vague praghese. Fu girato nel 1965 ed è il ritratto di una società e di una generazione che di lì a poco cercherà il cambiamento con quella Primavera brutalmente stroncata dai carri armati sovietici. Gli amori di una bionda, opera seconda di Milos Forman – il regista di Qualcuno volò sul nido del cuculo, Hair, Amadeus – è in programmazione al Supercinema di Santarcangelo lunedì 17 aprile (ore 21,15) in versione originale con i sottotitoli in italiano, nella copia restaurata dalla Cineteca di Bologna.
Nella cittadina di Zruc, non lontano da Praga, in una fabbrica di scarpe lavorano duemila donne. Il rapporto con gli uomini presenti in loco è di 16 a 1. Così il Comitato di fabbrica decide di chiedere all’esercito di stanziare dei soldati in città. Arrivano però soprattutto militari già piuttosto maturi. Una sera Andula e sue due amiche vengono corteggiate da tre di loro in una sala da ballo ma la ragazza è piuttosto attratta dal giovane pianista con il quale trascorre la notte e dal quale ottiene un vago invito ad andare a trovarlo a Praga. Cosa che Andula, non appena possibile, fa.
Le disillusioni amorose d’una giovane operaia, in fuga dal torpore della provincia, si stagliano nel ritratto d’una generazione nuova e indecisa a tutto, ma risolutamente (e comicamente) fuori dal linguaggio e dalle retoriche ufficiali della ‘programmazione socialista’. Circola un’aria da dolci inganni che rischia di spegnersi nel grigiore d’un contesto desolante, ma Forman ha già chiaro che è necessario non deflettere dall’ironia.
Info:
0541/622454