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Superbonus: il governo crea il caos totale, a Rimini centinaia di imprese a rischio fallimento

Superbonus edilizio il caos creato dalla destra

Che il superbonus andasse corretto l’ho scritto più di una volta ed in tempi non sospetti. Ha creato una bolla speculativa enorme con aumento delle materie prime, è costato oltre 100 miliardi di euro (però ha prodotto anche pil ed entrate fiscali) è stato sistemato poco più dell’1,5% del patrimonio edilizio italiano. Ma il decreto del governo è un errore, grave. I motivi sono semplici e riguardano il metodo e il merito.

  • Scaricare le colpe sui governi precedenti è un tentativo maldestro del governo Meloni. Tutte le principali forze politiche, compreso il centrodestra – e inclusi i Fratelli d’Italia – avevano bloccato in passato ogni tentativo di correggere il Superbonus. Scriveva Giorgia Meloni qualche giorno prima delle elezioni del 25 settembre 2022 “FdI è sempre intervenuta perché non si cambiassero le regole in corsa e proponendo più volte misure per sbloccare il mercato dei crediti incagliati e favorire la ripresa dei lavori nei cantieri”. Si poteva dire prima delle elezioni, regionali comprese cosa si voleva fare, invece di emettere un decreto legge senza discuterlo con le categorie economiche e i sindacati.
  • Attualmente sono incagliati sulle spalle delle imprese edili italiane 15 miliardi di crediti. Se non viene sbloccata la cessione del credito vi saranno migliaia di imprese a rischio fallimento e migliaia di lavoratori licenziati. Si rischia di perdere un terzo della crescita del Pil. Si attendono proposte praticabili e diverse da quelle del decreto da parte del governo.
  • Il decreto del governo (già in vigore) prevede che per tutti i nuovi interventi i bonus edilizi o ambientali non possono essere scontati in fattura e neanche ceduti. L’unica possibilità è di detrarli dalle tasse da parte di chi fa l’investimento. Evidente che per detrarre dalle tasse è necessaria avere una capienza fiscale adeguata. In sostanza pagare tasse in misura superiore a quelle che si devono detrarre, altrimenti si perde quota o tutto il bonus fiscale. In questo caso le fasce di reddito più basse sono fortemente penalizzate.

Insomma una tempesta perfetta quella creata dal governo, che non solo non risolve il problema del pregresso, ma aggrava o blocca tutte le iniziative di risparmio energetico dei nostri edifici o di messa in sicurezza con il bonus sismico. Tante belle parole dette in campagna elettorale che ora sono diventate “aria fritta”.

Maurizio Melucci

(nell’immagine in apertura: la presidente del consiglio Giorgia Meloni con il ministro delle finanze Giancarlo Giorgetti)

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