La Polizia di Stato sta ricostruendo sempre con più precisione cosa è successo la notte scorsa sulla spiaggia di Miramare.
In base alle testimonianze anche dei due ragazzi, la coppia stava camminando lungo la battigia quando sono stati aggrediti da quattro individui, che descrivono scuri di pelle ma non neri. Lui è stato picchiato ed è svenuto, lei è stata trascinata su un pedalò dove è stata violentata a turno dai quattro e poi spinta in acqua.
Il branco dalla spiaggia 130 di Miramare si è poi spostato verso la Statale e ha violentato ripetutamente un transessuale di origini peruviane.
Come spesso accade in questi casi, quando i violentatori si muovono in gruppo le tracce che si lasciano alle spalle sono tante. Non c’e’ logica e non c’e’ strategia in certi crimini, tanto che la polizia potrebbe avere gia’ in mano diversi elementi utili.
Ma gli inquirenti, proprio per questo motivo, usano il massimo riserbo. Gia’ sulle tracce degli autori del doppio stupro, ogni particolare in piu’ potrebbe essere un vantaggio per i criminali.
Tracce di Dna e immagini delle telecamere di sorveglianza: sono queste le tracce sulle quali gli investigatori stanno lavorando per risalire ai componenti del branco che la notte tra venerdì e sabato ha seminato violenza e terrore.
La Polizia, che immediatamente ha creato un gruppo di lavoro con il Servizio centrale operativo di Roma, ha sequestrato gli indumenti della ragazza, con particolare riguardo ai pantaloncini corti che indossava al momento dello stupro. Il tutto, compreso i reperti biologici, servira’ per tracciare il Dna ed e’ stato inviato alla Scientifica.