Forse per strategia difensiva, forse perché la prima versione (dormiva durante lo stupro) era difficile da sostenere e dimostrare, forse perché preso da qualche rimorso di coscienza sta di fatto che Butungu, il maggiorenne del branco che ha violentato e malmenato la coppia polacca ha “vuotato il sacco” davanti ai magistrati che lo hanno interrogato nel carcere di Pesaro.
Già nei giorni scorsi, come riportato dalla stampa locale, aveva deciso di voler fornire la sua versione agli inquirenti.
Poteva decidere di continuare a sostenere la tesi iniziale oppure decidere di non parlare.
Ha scelto una strategia difensiva nuova. Ha parlato per ore ai magistrati.
Ha ammesso di essere stata una notte tipo ”arancia meccanica”.
Un contributo, ha detto Butungu durante l’interrogatorio, è stato l’abbondante uso di alcool che aveva fatto quella sera.
Ha ammesso di aver stuprato la ragazza polacca, malmenato il ragazzo che era con la ragazza.
Ha ammesso di aver violentato la trans sulla statale, vicino all’aeroporto.
Ha anche confermato la rapina e la tentata violenza sulla ragazza di Legnano sempre a Miramare. Anche in questo caso sembra sempre più una strategia difensiva. Infatti la coppia di Legnano aveva già riconosciuto nel branco arrestato gli stessi della loro aggressione.
Ha ammesso “tutto”, un “tutto” già conosciuto dagli inquirenti e provato dalle testimonianze delle vittime ed altri prove scientifiche. L’unica cosa che ha negato è stata quello di essere il capo branco. Sarebbe, dal punto di vista processuale una aggravante. Evidente che cerchi di evitarla.
Su questo il dibattimento processuale farà luce.
Butungu era assistito dagli avvocati Mario Scarpa e Ilaria Perruzza