La notizia della cattura della banda dei quattro si fa spazio fra i giornali polacchi: è in corso un violento dibattito interno politico: sulla richiesta delle riparazioni di guerra o sullo scontro con l’Unione. Appena pubblicata diventa rapidamente la più letta, osservando i dati di pubblico su ciascun sito internet.
Rzeczepospolita segue con numerosi articoli il susseguirsi della costituzione dei due primi membri, e via via degli altri arresti.
Wiadomosci, oltre a dare le notizie riprese dalla stampa italiana, si sofferma sui commenti Facebook che gli internauti lasciano sul profilo del capobanda. Infatti fa notare come, dopo che la stampa italiana ha rilasciato il nome del congolese -cosa strana in Polonia-, in migliaia si sono riversati sul suo profilo per insultarlo.
Questo è in effetti interessante: visto che in molti, in Italia, ripetono come un mantra “lasciamoli ai polacchi”, immaginandosi una giustizia di tipo barbaro e terribile, si trovano invece a dover scoprire che in Polonia non sarebbe stato possibile nemmeno pubblicare i nomi, in quanto non ancora passati da un giudizio.
E scoprirebbero anche che il viceministro che aveva evocato tortura e pena di morte, poche ore dopo aveva dovuto fare marcia indietro, travolto dalla pressione, sostenendo che voleva solo dire che avrebbe voluto trovare in fretta gli aggressori. Pubblica qualcuno di quest commenti, traducendoli, e si sofferma su uno in particolare, scritto in polacco da un’italiana, dicendo “il commento più carino di tutti dice “caro Ministro Ziobro,vi preghiamo di portar in Polonia questo qui in fretta”.
Gazeta Wyborcza riporta i twitter della Polizia, come gli altri giornali, e racconta di come il padre dei primi due minorenni abbia mandato i ragazzi a costituirsi.
Al momento non ci sono ancora dichiarazioni pubbliche dei politici che nei giorni scorsi si sono occupati della vicenda, ma probabilmente non tarderanno molto.
