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Stretta connessione tra giornalismo e populismo. L’analisi di Pizzolante

Pubblichiamo un’analisi di Sergio Pizzolante, che sul suo profilo Facebook ha proposto una riflessione sulla relazione tra il giornalismo e il trionfo elettorale della Lega e del Movimento 5 Stelle emerso dalle urne.

Quando ero ragazzino e giocavo a pallone per un periodo, non lungo, ho fatto allenamento in una squadra di seconda divisione, la Juventina, a Lecce.  L’allenatore era il padre di Antonio Conte. 
Quando i giocatori dimostravano di essere un po’ in confusione, fermava l’allenamento e diceva: bisogna tornare ai fondamentali…. palleggio, stop, triangolo, lancio ect .

In politica non si può fermare l’allenamento perché non ci si allena più da circa 30 anni. Si entra in campo e si gioca, si prova a giocare. Anzi, se non hai mai giocato è meglio. Parti subito titolare.
Mi fermo qui su questo. Io sono nostalgico, ma è una professione che non voglio esercitare.
Gli italiani vogliono i ragazzini in blazer e gli ex ragazzi in felpa al governo?
Bene, è giusto che sia così.
Questo è il primo fondamentale! 
Se circa il 60% degli italiani hanno votato partiti e movimenti di contestazione estrema del sistema è bene e giusto che governino.
Come dice Steve Bannon, l’Italia è l’avanguardia in Occidente dei movimenti populisti.
Più dell’America di Trump.
Questa è la realtà. Che non si vuol vedere. La stampa tende a normalizzare sempre tutto. 
E qui bisognerebbe fare una analisi su giornalisti, giornali e proprietari dei giornali. Ma questo è un altro fondamentale, lo faremo.

Mi fanno ridere i commentatori e i conduttori televisivi, fra i principali responsabili di questa nuova realtà, perché se per tanti anni descrivi la politica come l’origine di tutti i mali, anche quando la politica non conta più nulla, forse proprio perché non conta più nulla, questo è il risultato. 
Mi fanno ridere perché misurano le convergenze programmatiche possibili fra partiti populisti e non e fra Lega e 5 Stelle. Non ci sono programmi. Ci sono proclami. A chi non piacerebbe pagare solo il 15% di tasse? O risolvere il problema epocale dell’immigrazione con gli Yacht della famiglia Berlusconi, guidati da Salvini, che fanno concorrenza ai barconi per riportare indietro gli immigrati? 
E poi oggi si leggono editoriali sui giornaloni che fanno davvero impressione. 
Nuovo bipolarismo fra Di Maio e Salvini, si legge. 
Ma dai! È una competizione/collaborazione sullo stesso terreno. 
È l’internazionale populista o delle societa’ chiuse, direbbe Panebianco. Che forse darà vita ad un monocolore populista con correnti interne in lotta fra loro per il potere. Quale bipolarismo?Almeno non banalizziamo la storia e il significato delle parole. 
In Italia Lega e 5 Stelle, i populisti devono misurarsi con il governo. 
E Berlusconi deve bere sino in fondo il calice amaro di averli sostenuti. Con la politica, sostenendo Salvini e con le televisioni, alimentando il forte sentimento antiparlamentare che ha fatto crescere i Di Maio. 
È necessario che gli italiani guardino in faccia la realtà.

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