Ricorre oggi il trentennale dalla strage dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno. Era il 6 dicembre del 1990 quando un aereo MB-326 dell’Aeronautica Militare cadde sull’edificio in seguito ad una avaria dopo che il pilotta era riuscito ad eiettarsi e salvarsi, seppur ferito. Dodici studenti della classe 2°A morirono sul colpo altre persone furono gravemente ferite.
Oggi al Salvemini è stata ricordata la memoria delle vittime e di quei drammatici momenti. L’emergenza sanitaria ha costretto a programmare in streaming la maggior parte delle iniziative. Ma a perpetuare la memoria di quel tragico giorno ci sarà splendida opera di Eron, artista e writer riminese tra i più apprezzati anche sul piano internazionale. Eron ha realizzato un murale sulla facciata dell’istituto tecnico. Vi sono raffigurate alcune colombe che volano libere dalla finestre della scuola ed è ritratto anche l’aereo che trent’anni fa uccise 12 persone.
L’opera si chiama “Soul of the wall” ed è ispirata al racconto dei testimoni dei fatti.
Negli anni 90 finirono a processo tre membri dell’aereonautica militare italiana. Si tratta del pilota sottotenente Bruno Viviani, che riuscì a eiettarsi, il colonnello Eugenio Brega, comandante del 3º Stormo, e per il tenente colonnello Roberto Corsini, ufficiale della torre di controllo dell’aeroporto di Verona-Villafranca, accusati di omicidio colposo plurimo e disastro aviatorio.
Nel febbraio 1995, i tre imputati furono condannati in primo grado a due anni e sei mesi di reclusione, e al Ministero della difesa furono imputati i danni per responsabilità civile.
La sentenza di secondo grado della corte d’assise d’appello di Bologna del 22 gennaio 1997 ribaltò la sentenza e assolse i militari, perché «il fatto non costituisce reato»
Alla fine la strage venne attribuita ad un tragico incidente. Il 26 gennaio 1998 la 4ª Sezione della Corte di cassazione di Roma rigettò gli ultimi ricorsi dei familiari delle vittime e confermò l’assoluzione per tutte le parti coinvolte.