A Rimini, dal 1996 ci si immerge con Dive Planet. Il Padi Dive Center 5 stelle IDC Rimini ha vinto diversi premi per numero di brevetti rilasciati in Italia e per qualità dei corsi. Ogni anno, vengono brevettati circa 400 sub all’anno. A dirigere questa grande realtà è il “Course Director Padi, Tec Trimix Trainer e Rebreathers Trainer” Stefano Paganelli, riminese di 53 anni. Di recente, questo subacqueo esperto, durante una immersione, ha incontrato il Pesce Luna, molto raro nel mare Adriatico.
Paganelli, che tipo di corsi e attività portate avanti?
«Corsi sub Padi di tutti i livelli dai principianti all’Istruttore, e tutti i corsi tecnici e rebreathers, immersioni giornaliere sui relitti di Rimini. 13 punti di immersione di cui 10 ritrovati da noi, poi ci occupiamo della vendita di attrezzature subacquee, foto e video sub. Il nostro forte, però, è il ritrovamento di relitti, nessuno in Italia ne ha ritrovati così tanti come noi. Può capitare di scoprirne uno in una vita da sub professionista, noi invece ne abbiamo ritrovati diversi: come due bombardieri alleati della seconda guerra mondiale, un B 24 e un B 17. Ancora, due navi ancora in assetto di navigazione, una di 111 metri e una di 60, tre pescherecci, quanto rimane della famosa Isola delle Rose, E poi relitti ancora più antichi, come quelli risalenti alla prima guerra mondiale di un sommergibile e di un pontone armato».
Quanti subacquei conta il vostro centro?
«Possiamo contare su centinaia di subacquei da tutta Italia e anche dall’Europa. Siamo uno dei tre, quattro centri sub più grandi in Italia, gli unici con piscina interna».
Quante specie di pesci ha avvistato nel corso delle sue immersioni nel nostro mare?
«Dato che il 60 % delle mie immersioni le faccio in Adriatico e che questo mare è il più ricco di numero di specie fra i mari italiani, è capitato di vedere tante specie particolari e inusuali, dai nudibrachi rari come il Fimbria Tetis, alle immersioni fra i delfini, qualche specie di squalo come le verdesche, lo smeriglio o il gattuccio, ma anche astici molto grandi, fino a 120 cm di lunghezza, e poi razze e tartarughe. La bellezza di immergersi in Adriatico è che, essendoci sabbia ovunque, il pesce si rifugia in massa sui relitti e visto che noi ci immergiamo su di essi, veniamo letteralmente avvolti nuvole di pesci».
Per quanto riguarda il Pesce Luna invece? Che esperienza è stata?
«È stato un incontro atteso da un po’. Passiamo tanti minuti a fare decompressione dopo un’immersione tecnica, e siamo fermi ad attendere per 30/50 minuti a pochi metri dalla superficie in mare aperto. È solo questione di tempo, prima o poi passa a fari visita qualche bell’esemplare. Ma il Pesce Luna ancora non l’avevamo visto. Alla fine è apparso, incuriosito e non intimidito, ci ha guardato bene con i suoi grossi bulbi oculari e dopo pochi minuti se ne è andato soddisfatto, dandoci il tempo di vederlo bene e di filmarlo. Era un esemplare abbastanza maturo, dato che con l’età aumentano i segni sulla pelle, ma anche le sporgenze oculari e labiali. Il corpo aveva un diametro da circa 150 a 200 centimetri».
Nicola Luccarelli