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Start Romagna, sindacati proclamano stato di agitazione

Stato di agitazione a Start Romagna. La causa – comunicano i sindacati – è la mancata chiusura di un accordo riguardo all’erogazione delle differenze economiche relative alla vendita a bordo dei titoli di viaggio per il 2017 spettanti agli autisti. La causa di questa decisione, ha spiegato Start Romagna, è l’incertezza delle proroghe dei contratti di servizio e dei relativi corrispettivi economici. La vertenza potrebbe portare disagi all’utenza che, dicono i sindacati, saranno da addurre al consiglio di amministrazione: “A loro va la responsabilità dei disagi che i cittadini di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena subiranno”.

“La posizione aziendale – scrivono i sindacati – compromette l’attuale sistema di relazioni sindacali e le incertezze economiche pregiudicano non solo la soluzione della problematica del venduto a bordo per il 2017 ma anche gli obiettivi dell’accordo sottoscritto l’8 maggio scorso per il premio di risultato 2018-2019-2020, mettendo di fatto a rischio le aspettative salariali dei lavoratori di Start, a cui si aggiunge l’incertezza delle assunzioni di nuovi operatori”.

I sindacati chiedono di attivare da subito “azioni concrete per la soluzione di questa vertenza, inoltre tenuto conto delle incertezze per il futuro di Start e del trasporto pubblico locale della Romagna in attesa delle gare di appalto o di altro tipo di affidamento dei servizi, ci attiveremo con iniziative neoi confronti degli enti proprietari e dell’agenzia Amo per pretendere la clausola di salvaguardia per la tutela dei lavoratori di tutta l’azienda”. La nota è firmata da Fit Cgil, Fit Cisl, Uilt, Faisa Cisal e Usb.

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