Cerca
Home > Economia > Stangata Tari a Rimini, di chi la colpa?

Stangata Tari a Rimini, di chi la colpa?

Stangata Tari a Rimini! Colpa degli Evasori? Colpa di Hera? O Colpa del comune per “i regali” sulle “esenzioni/riduzioni”?

Si è fatto un gran parlare della percentuale di aumento (2,9%) che tutti i riminesi si troveranno nelle bollette della Tari (per capirci la tassa rifiuti). In effetti, l’Assessore Brasini, dichiara che tali aumenti sono derivanti dal mancato pagamento, evasione/elusione, di una categoria specifica, “gli Albergatori”. Per chi non è del settore, chiaramente identifica questa categoria come ad esempio anche quella dei bagnini, come i soliti furbetti del quartiere, e che il resto della cittadinanza come sempre né fa le spese.

Senza dover annoiare il lettore con disquisizioni tecniche, basta semplicemente dire, esemplificando, che il gestore, (HERA), imputa costi per la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti per la città, per circa 34 milioni che arrivano a 41 milioni di euro aggiungendoci l’iva ed i costi del Comune di Rimini.

Detto ciò, nell’elaborazione del Piano Tariffario gli uffici competenti, che fanno capo al nuovo Dirigente Dott.ssa Ivana Manduchi, devono tener conto di vari elementi, tra cui come suddividere questa spesa tra i cittadini che hanno la semplice utenza domestica e i cittadini titolari di aziende etc, identificati come utenza non domestica. Non solo questa suddivisione è di fondamentale importanza, ma ci sono altre variabili da tenere in considerazione, come agevolazioni tariffarie, riduzioni, esenzioni e mancati incassi, tutti elementi oggettivi, necessari per l’elaborazione del piano tariffario, perché alla fine il Comune di Rimini comunque deve sempre incassare i 41 c.a. milioni a prescindere.

Nella determinazione finale, ulteriori elementi oggettivi sono, il numero dei contribuenti, e le superfici assoggettate alla tassa. Ebbene, se si sottraggono alla tassazione contribuenti e superfici, è chiaro che chi resta assoggettato paga anche per quei contribuenti e per quelle superfici sottratte alla tassazione, quindi paga anche per i furbetti del quartiere.

I cosiddetti “furbetti del quartiere”, ci sono sempre stati e ci saranno sempre, l’unico strumento che la pubblica amministrazione ha è quello di fare gli accertamenti, sanzionandoli ed incassare, anche attraverso procedure di riscossione coattiva come pignoramenti dei beni, pignoramenti dei conti bancari e postali, fermi amministrativi etc, quindi aggredendo i beni del soggetto evasore/elusore. Francamente 400.000,00 euro di atti accertativi sono veramente pochini per un comune come quello di Rimini, tradotto per i profani si fanno pochissimi avvisi di accertamento, di norma l’evasione/elusione oscilla tra l’8% ed il 12 % area Nord.

Meritano un’attenzione particolare invece, tutti quei soggetti che sono “agevolati”, da parte del Comune, attraverso il regolamento comunale, a cui vengono concesse agevolazioni/riduzioni/esenzioni.

L’aspetto più eclatante, su cui voglio porre la dovuta attenzione, è quello delle esenzioni. Ebbene il nuovo regolamento, prevede di esentare tutti gli “edifici in cui viene esercitato pubblicamente il culto (chiese, moschee, templi e similari) e le aule adibite esclusivamente ad attività di catechismo”. Anche se l’assessore si è affrettato ad impegnarsi, con apposita correzione, prevedendo che tale norma si applicherà solo alle religioni riconosciute ufficialmente dallo stato, e quindi salta il beneficio per le moschee, tutte le altre religioni presenti sul territorio comunale come: Tavola valdese, Assemblee di Dio in Italia (pentecostali), Unione delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno, Unione delle comunità ebraiche italiane, Unione cristiana evangelica battista d’Italia Chiesa evangelica luterana in Italia, Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni (mormoni), Arcidiocesi d’Italia ed esarcato per l’Europa meridionale, Chiesa apostolica in Italia (pentecostali), Unione buddhista italiana Unione induista italiana ed Istituto buddista italiano Soka Gakkai, Congregazione cristiana dei testimoni di Geova, godranno del beneficio.

Il beneficio riconosciuto è quello di esentare le “cosiddette aule adibite esclusivamente ad attività di catechismo”.

Intanto questa novità, a parere dello scrivente, è il giusto e doveroso ringraziamento da parte di chi ha usufruito di apposite “potenti preghiere” per assicurarsi un posto in prima fila in terra, che un posticino anche in cielo, quando sarà il momento. In secondo luogo, tutti sappiamo perfettamente che le cosiddette aule per il catechismo sono utilizzate in modo sporadico durante la settimana per il catechismo, mentre in modo continuativo vengono utilizzate per feste di compleanno, corsi di ballo, corsi di lingue etc. con pagamento ad offerta libera, si fa per dire, evitando ricevute fiscali da parte delle parrocchie.

Quindi un bel regalo per la Curia Riminese. Per questo motivo comprendo benissimo che l’ufficio “economale” della curia riminese, sostenga con abbondanti preghiere la salute dei ns. amministratori, specialmente in questo periodo pasquale.

A questo va aggiunto un ulteriore elemento su cui riflettere, i costi che il comune “carica” sui costi generali.

Tali costi, seppur con vari distinguo hanno subito un aumento esponenziale dal 2015 al 2018 di oltre il 1.100 %, mentre i costi che HERA imputa per il sevizio sono rimasti in linea di massima invariati, con punte al ribasso seppur minime; quindi sfatiamo un mito, Hera ci costa meno degli anni precedenti.

In conclusione gli aumenti sono dovuti in una piccolissima parte dagli evasori, da una parte considerevole dai maggiori costi “caricati” dal Comune di Rimini e da un bel regalo pasquale alla Curia.

Buona Pasqua a tutti.

Leonardo Carmine Pistillo

Ultimi Articoli

Scroll Up