Nella giornata di ieri una notizia arrivata dal Brasile ha gettato non poche ombre sullo Sputnik, il vaccino prodotto da Mosca e somministrato in circa 30 Paesi nel mondo tra cui anche San Marino. Il consiglio di amministrazione di Anvisa, l’autorità sanitaria del Brasile, non ha approvato il vaccino russo contro Covid-19. L’Agenzia sanitaria ritiene che Sputnik V possa presentare rischi per la salute. Come scritto dal Corriere della Sera per l’agenzia «Il problema di Sputnik sembra essere grave. Il vaccino dovrebbe essere costituito da virus incapace di replicarsi, mentre tutti i campioni analizzati in Brasile contenevano virus in grado di replicarsi. Non stupisce la bocciatura all’unanimità».
A esprimere preoccupazione rispetto a quanto emerso era stato anche il virologo italiano Roberto Burioni. “Il vaccino dovrebbe essere costituito da virus incapace di replicarsi, mentre tutti i campioni analizzati in Brasile contenevano virus in grado di replicarsi. Non stupisce la bocciatura all’unanimità“.
Nessun timore tuttavia per l’autorità sanitaria sammarinese. L’Istituto per la Sicurezza Sociale esprime piena fiducia sulla sicurezza ed efficacia del vaccino russo Sputnik V.
“I dati della campagna vaccinale in corso, dove in circa il 90% dei casi è stato utilizzato il vaccino realizzato e prodotto dal Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologica “N. F. Gamaleja” di Mosca, mostrano un repentino calo dei contagi in territorio a distanza di un mese dall’inizio della somministrazione del vaccino, avvenuta il 1° marzo e nonostante già da metà febbraio fosse stata confermata una elevata presenza della cosiddetta “variante inglese” del virus in Repubblica.
Attualmente, delle 19.773 persone vaccinate con la prima dose di vaccino, 17.564 hanno ricevuto lo Sputnik V”.
A ulteriore conferma della sicurezza e dell’efficacia dei vaccini utilizzati nella campagna vaccinale, l’ISS ha avviato due studi, uno con l’ “I.R.C.C.S. I.N.M.I. Lazzaro Spallanzani” di Roma, in fase di approvazione da parte del Comitato Sammarinese di Bioetica e un secondo studio, con l’Università degli Studi di Bologna, volti a valutare efficacia e sicurezza della campagna vaccinale.
Lo studio sulla sicurezza con l’UNIBO vede già l’adesione (tra 25 febbraio e 8 aprile) di oltre 2.500 partecipanti, vaccinati con lo Sputnik V e i dati preliminari risultano al momento in linea a quelli dichiarati sulla scheda tecnica del vaccino. Tale studio prevede la rilevazione degli eventuali effetti collaterali riferiti dalle persone vaccinate che hanno aderito, a cadenza periodica fino a un anno di distanza.
In merito alle altre notizie riguardati la sicurezza del vaccino Sputnik V provenienti dal Brasile, è già intervenuta l’azienda produttrice russa, smentendo e confutando ogni aspetto sollevato dalle autorità brasiliane, ribadendo – inoltre – che “la sicurezza e l’efficacia dello Sputnik V è stata confermata da 61 autorità di regolamentazione nei paesi in cui il vaccino è stato autorizzato su una popolazione totale di oltre 3 miliardi di persone. Il ‘real-world study’ in Russia dopo la vaccinazione di 3,8 milioni di persone ha dimostrato l’efficacia dello Sputnik V al 97,6%”. Inoltre vengono citati i dati degli studi indipendenti compiuti in altri paesi, tra i quali Ungheria, Messico e Argentina che “mostrano forti prove che confermano l’efficacia e la sicurezza di Sputnik V”.
Si ribadisce quindi la piena fiducia nel vaccino russo Sputnik V confermando la raccomandazione alla vaccinazione con lo Sputnik V alla cittadinanza”.