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Sposarsi a Rimini? Costa più che a Venezia, Roma, Verona e Firenze

E’ di qualche giorno fa la notizia che il Comune di Rimini ha ampliato il numero delle location dove è possibile sposarsi con rito civile.

E’ infatti la legge a stabilire che per la validità del rito il luogo deve essere nella disponibilità del Comune (“Casa Comunale”). La Giunta comunale ha dunque approvato la delibera con cui si individuano quale “casa comunale” i luoghi in cui sarà possibile la celebrazione dei matrimoni e unioni civili: le new entry sono il Cinema Fulgor di Corso d’Augusto, il neonato Museo P.art – Palazzi dell’Arte di piazza Cavour e le pertinenze esterne di Castel Sismondo – Museo Fellini.

L’amministrazione comunale da anni punta sul turismo dei matrimoni, cercando di essere attraente per chi cerca una situazione suggestiva per il fatidico “sì”. Altre location che valgono da “casa comunale” sono la sala dell’Arengo, naturalmente, ma anche il giardino del Grand Hotel, la vicina palazzina Roma, il foyer del teatro Galli, il Lapidario romano, la sala del Giudizio, la sala degli Arazzi, Rimini Terme. E’ stata anche realizzata un’apposita struttura nel piazzale del porto dedicata proprio a matrimoni. Ad oggi non ha avuto particolare successo, con un numero limitati di matrimoni svolti.

Complessivamente nel 2019 a Rimini si sono svolti 283 matrimoni civili compresi i non residenti.

Tutti i comuni italiani con una forte vocazione turistica sono impegnati nell’allestire sale e luoghi prestigiosi ed evocativi dove è possibile celebrare un matrimonio.

Aspetto rilevante, le spese della cerimonia. In questa piccola indagine ci siamo limitati al solo costo dovuto al Comune. La voce che dovrebbe essere fra le minori quando ci si sposa. Almeno sulla carta.

Invece non mancano le sorprese.

Il Comune di Rimini fa pagare le varie possibilità in modo differenziato. Si va dall’uso gratuito – in orario ufficio – della sala della Giunta o della sede dell’anagrafe, fino ai 2800 euro per il giardino del Grand Hotel.

Vediamo cosa succede in altre città simili o anche molto più attraenti per i matrimoni rispetto a Rimini. Specialmente presso un pubblico internazionale.

Simile a Rimini è sicuramente Ravenna. L’ex capitale imperiale non manca certo di luoghi affascinanti e ricchi di storia:

Come si può notare, i costi sono omogenei e vengono suddivisi tra giorni feriali e sabato pomeriggio e giorni festivi. La differenza tuttavia non supera i 100 euro ed il costo massimo è di 700 euro

Facciamo un salto di categoria ed andiamo nella città di Giulietta e Romea, Verona. Sono oltre 500 i matrimoni civili che si svolgono ogni anno nel capoluogo Veneto. Luoghi incantevoli, da Shakespeare in poi declamati in tutto il mondo, a iniziare dal celeberrimo balcone di Giulietta, o almeno quello che la tradizione considera tale.

I costi sono nettamente inferiori a quelli di Rimini:

Altra città particolarmente ricercata per chi vuole sposarsi fuori dalle proprie residenze è ovviamente Venezia. Il Comune mette a disposizione lo storico Palazzo Cavalli che si affaccia sul Canal Grande a ridosso del Ponte di Rialto.

Solo la sala Cuoi d’oro ha un costo nettamente elevato. Ma siamo a Venezia, che non va certo famosa per essere un luogo a buon mercato.

La nostra carrellata continua con Firenze, Roma, Napoli e Capri.

In conclusione Rimini viene proiettata a sorpresa tra le città più care dove sposarsi. Non si sa se le tariffe siano determinate da una domanda crescente di matrimoni civili a Rimini o da considerazioni riferite esclusivamente ai costi da sostenere per tenere aperte le varie location. Oppure dalle previsioni di qualche wedding planner che scommette su Rimini per battere una concorrenza a dire il vero piuttosto agguerrita.

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