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Concessioni spiagge, PD Ravenna e Cervia plaudono documento Regione

Partire dal documento proposto dalla Regione Emilia-Romagna, coinvolgere gli Enti locali interessati e riconoscere “la tutela ambientale, il valore economico, commerciale e sociale delle imprese esistenti”. È il suggerimento in tema di concessioni demaniali che danno al governo i segretari comunali del Partito democratico di Ravenna e di Cervia, Lorenzo Margotti e Mirko Boschetti.

Viale Aldo Moro, infatti, ha reso noto un documento condiviso insieme ai Comuni costieri e alle associazioni di categoria in tema di riforma delle concessioni demaniali, stilato grazie al lavoro svolto dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore al Turismo Andrea Corsini. Come spiegano i due dem, “ci sono imprese che, nel corso di decenni, hanno accolto milioni di turisti preservando il nostro territorio e creando ricchezza diffusa e lavoro”.

A Ravenna e a Cervia sono centinaia le concessioni e altrettante le imprese che, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito che si debba andare a gara come previsto dalla direttiva Bolkenstein già nel 2023, “navigano nella più totale incertezza”. Una incertezza, chiosano, che “rischia di portare a meno investimenti diretti e indiretti fin dalla prossima e imminente stagione estiva”.

Non va poi dimenticato, proseguono i due segretari, il tema degli stagionali dei bagni, “spesso giovani alle prime esperienze lavorative, che si ritrovano col rischio di non vedersi riconfermare il proprio lavoro e con la difficoltà a ricollocarsi in tempi brevi”. Da qui l’invito al governo a “fare presto” e a “partire dal documento proposto dalla Regione Emilia-Romagna”: è previsto un tavolo tecnico-politico che individui una bozza di disegno di legge che “attualmente non tiene in considerazione le Regioni e i Comuni. Niente di più sbagliato – concludono Margotti e Boschetti – considerando che gli enti locali hanno le migliori competenze per valorizzare al meglio le singole peculiarità locali nella costruzione dei bandi”, come di fatto si evince dal documento regionale e “in particolare la situazione romagnola è totalmente diversa rispetto a quella diffusa in altre parti della penisola”.

(Agenzia DIRE)

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