Dopo la pubblicazione dell’ordinanza balneare regionale, che ha fissato le date ufficiali dell’apertura della stagione elio terapica, prima di Pasqua, gli operatori di spiaggia si stanno attrezzando per l’apertura.
Quest’anno l’attività degli operatori di spiaggia inizia con la novità della proroga dei 15 anni delle attuali concessioni. Scadenza 2035. Il Governo si è anche impegnato, entro il mese di aprile 2019, di varare una proposta di legge di riordino complessivo della materia delle concessioni.
Il Governo è anche impegnato, con il Ministro Centinaio a riorganizzare i canoni nella prossima legge di bilancio 2020. Nel frattempo anche per il 2019 i canoni che pagano i concessionari sono sempre gli stessi da anni.
L’introito complessivo della Stato è di circa 103 milioni di euro per tutti i 21.400 stabilimenti. Una media di 4.800 euro a concessione. In Sicilia corte dei Conti ha aperto una indagine per gli introiti troppo bassi.
E cosa succede sulle nostre spiagge Abbiamo analizzato i canoni demaniali riferiti al 2017, delle concessioni di spiaggia del territorio del comune di Rimini. di Misano e di Riccione. Come è noto, sulla riviera romagnola vi sono due concessionari che operano sulla spiaggia: il chiosco bar\ristorante e il bagnino che fornisce ombrellone e lettino.
Rimini
Il litorale di Rimini è lungo Km 14,813 e vi insistono 234 concessioni di operatori privati (quelle numerate) a cui vanno aggiunte 22 concessioni non numerate per usi vari (spiagge libere, colonie, istituti, circoli ed associazioni). Complessivamente sulla spiaggia vi sono manufatti permanenti (non stagionali) per circa 48 mila mq, di cui 10 mila mq a nord del porto canale e 38 mila mq a sud del porto.
Nel dettaglio, dalle concessioni dei chioschi\bar\ristoranti lo Stato introita, in un anno, poco più di 36 mila euro con una media per singola concessione di 450 (quattrocentocinquanta) euro all’anno.
Le concessioni delle spiagge adibite alla balneazione e distribuite sui km 14,8 del territorio riminese rendono alla Stato un introito di circa 1,9 milioni di euro, per un canone medio di circa 8.000 euro. Nel caso delle concessioni delle spiagge ad uso balneazione il canone è molto variabile: si va da 500 euro a 15 mila euro. Spiccano la spiaggia di San Giuliano con un canone annuo di 66 mila euro, la spiaggia del Grand’hotel (unica spiaggia classificata in fascia A) che paga un canone annuale di 43 mila euro. La concessione che si è accorpata in zona Pascoli (58,59,60 e 61) paga un canone annuo di 25 mila euro.
Gli stabilimenti di Rimini Sud
l demanio ha altre concessioni.
Come i parchi acquatici (i gonfiabili in acqua), che complessivamente danno un entrata alla Stato di 13 mila euro. E poi le pertinenze, ovvero l’immobile di proprietà dello Stato e non solo l’area. Sulla spiaggia di Rimini vi sono due pertinenze al bagno 127 e 128 che pagano di canone 16 mila euro. Una terza pertinenza è il Nettuno in piazzale Kennedy, che paga 141.244,98 euro. Anche il delfinario(chiuso per le note vicende) è una pertinenza e paga (o dovrebbe farlo) 91.463,92 euro.Complessivamente le pertinenze (otto in tutto) pagano € 457.062,50.
Riccione
Nella Perla Verde sono le 49 concessioni di bar\chioschi\ristoranti e 129 quelle degli stabilimenti balneari.
Gli introiti per lo Stato sono largamente al di sotto dei valori di mercato. Per i bar l’incasso complessivo è di poco superiore ai 23 mila euro, per una media di 469 euro. Per gli stabilimenti balneari circa 500 mila euro; per loro la media dell’esborso viaggia sui 3.800 euro, meno della metà rispetto a quanto viene pagato mediamente dai colleghi di Rimini.
Misano
A Misano sono 20 le concessioni di bar\chioschi\ristoranti e 78 quelle degli stabilimenti balneari.
Gli introiti per lo Stato sono largamente al di sotto dei valori di mercato. Per i bar l’incasso complessivo è di poco superiore ai 13 mila euro, per una media di 689 euro.
Per gli stabilimenti balneari le entrate per lo stato sono di 110 mila euro; per loro la media dell’esborso viaggia sui 1.400 euro molto meno rispetto ai colleghi di Rimini e Riccione.
A Misano vi è una peculiarità che non trova riscontro, almeno nelle dimensioni in altri comuni della costa. Una parte dell’arenile è di proprietà del Comune di Misano in virtù di un accordo fatto negli anni passati con le proprietà Ceschina. Pertanto ai canoni pubblicati vanno aggiunti anche quelli Comunali (che chiederemo). Nel caso del comune si tratta di un diritto di superficie che scade nel 2026. Alcuni bar ristoranti insistono interamente sulle proprietà Comunale e non compaiono nell’elenco.
Da questi dati emerge l’enorme disparità di canoni sulle spiaggia di Rimini, che diventano ancora più macroscopiche a livello nazionale. Sarebbe quindi fondamentale che nel necessario riordino complessivo delle concessioni demaniali si rivedessero anche gli importi dei canoni che sono molto al di sotto di qualsiasi valore di mercato. E in parecchi casi al di sotto anche della soglia della decenza.L’introito dei canoni va tutto allo Stato. Per la gestione amministrativa che viene svolta dalla Regione e Comuni lo Stato riconosce loro un aggio del 5% sull’incasso complessivo.
Siamo in attesa dei canoni delle spiagge di Bellaria e Cattolica