Non solo pane, pasta, farina, carburanti, carne, prodotti alimentari in genere, oltre ovviamente a luce, gas e acqua, sono le voci che cresceranno maggiormente, ma anche lettini ed ombrelloni seguiranno le forti dinamiche inflazionistiche. Eccolo in sintesi l’allarme di Federconsumatori.
“Si tratta di un andamento che, alla luce dei forti rincari in atto, è purtroppo destinato a peggiorare, aumentando divari e disuguaglianze tra chi può permettersi di sostenere gli aumenti e chi no, anche in considerazione del fatto che i redditi da lavoro e le pensioni non stanno seguendo le dinamiche inflazionistiche dei prezzi.
Destano preoccupazione i dati che emergono dall’andamento dei consumi delle famiglie nel 2021, che evidenziano una forte spaccatura tra i nuclei più abbienti e quelli meno abbienti. I primi, infatti, registrano nel 2021 una crescita dei propri consumi del +6,2%, secondo l’Istat, quelli con minori disponibilità economiche solo del +1,7%.
A inizio anno l’Osservatorio Federconsumatori aveva stimato un aumento, nel corso del 2022, di +1.719,98 Euro. Alla luce del conflitto in Ucraina e delle tensioni sui mercati internazionali tali aggravi sono destinati ad aumentare ulteriormente rispetto alle stime di gennaio: di +288 Euro per quanto riguarda le ricadute dirette dovute all’impennata dei carburanti, di +129 Euro per il settore alimentare, nonché di +218 Euro per le tariffe di luce, gas e acqua. Cifre che fanno lievitare la stima di aumento a +2.354,98 Euro.
Un aumento che risulterà insostenibile per molti. Per questo è fondamentale che il Governo intervenga non solo sul fronte delle tariffe, per contenere gli aumenti e garantire nuove fonti di approvvigionamento, ma anche per sostenere le famiglie che si trovano in situazione di maggiore difficoltà. È necessario ogni sforzo in questa direzione, a partire da una revisione della riforma fiscale che, così come disposta, non sarà in grado di garantire una maggiore equità, ma anzi non farà altro che accrescere disparità e disuguaglianze.
Per tali ragioni, anche alla luce delle nuove gare sulle concessioni demaniali occorrerà prevenire derive speculative sui prezzi dei servizi spiaggia e sopratutto aumentare sensibilmente la quota di arenile a spiaggia libera per far sì che andare al mare sia un diritto e non un privilegio”.