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Spiagge, Biagini a Spinelli: “Racconti un film che non esiste”

La candidata “Mimma” Spinelli di F.D.I. prova a cimentarsi con un argomento elettorale scottante, quello delle concessioni demaniali marittime, tema che risulta ostico per tutti coloro che sono anni che ne trattano gli aspetti politici e giuridici, figuriamoci per coloro che tentano di appropriarsene per la prima volta per legittime esigenze elettorali.
Nessun problema è il gioco delle parti, lo abbiamo già visto e si sapeva che sarebbe risultato terreno di scontro delle forze politiche e sociali, o almeno speriamo che sia tale in quanto più se ne parla e maggiore è l’acquisizione di consapevolezza “pubblica” della materia. E’ chiaro che quello che  Mimma Spinelli scrive è una sintesi del programma del suo partito, comune a quello di tutte le forze politiche che vogliono esclusivamente il consolidarsi dei monopoli degli attuali concessionari sull’ arenile, bene di tutti e non privata proprietà di pochi, a scapito delle libertà di concorrenza, d’ impresa, di stabilimento, di pari opportunità tra imprenditori. “Siamo in democrazia” ed è giusto che ognuno esprima il suo pensiero e persegua gli interessi che ritiene utili alla sua “famiglia politica” a patto però che si parli con cognizione di causa della materia e che non si racconti un film di una realtà che non esiste.
  • Mimma Spinelli, non andranno a gara “gli stabilimenti balneari” creati dagli imprenditori, ma tratti del pubblico demanio marittimo (quello di tutti noi), di “zone di spiaggia” liberate da tutto quello che c’è sopra di “facilmente rimovibile” e che, a loro discrezione, le pubbliche amministrazioni riterranno di affidare a terzi con modalità concessoria sulla base di progetti presentati, nel rispetto dei paini dell’arenile e con gli equilibri tra spiagge in concessione e spiagge libere che dovrebbero essere per la prima volta disciplinati con legge;
  • lo Stato “non revoca nulla a distanza di anni”, per il semplice fatto che la revoca non inferisce sulla questione trattata e non è in potere dello Stato in quando con il D.lgs 112-98 il potere “concessorio” demaniale marittimo a scopo turistico ricreativo è stato conferito alle Regioni e poi ai Comuni. Dove hai letto che lo Stato “revoca”? Lo Stato è chiamato a indire pubbliche evidenze in quanto le reiterate proroghe sono state dichiarate non in linea con i precetti costituzionali ed eurounitari. Tutto qui, nessuna “revoca”, come tu hai scritto;
  • lo Stato poi “non azzera nessun investimento” per il semplice motivo che da quando le concessioni sono stare rilasciate l’investimento è stato abbondantemente ammortizzato dal concessionario e anche se così non fosse, è bene andarsi a leggere le condizioni di contratto firmate dai singoli concessionari (stabilimenti balneari, risto-bar, circoli nautici, velici) dove è esplicitamente scritto che alla scadenza delle concessioni essi “rinunciano”  ad indennizzi ecc… e riconoscono le opere non facilmente amovibili come “di proprietà dello  Stato”. Non si riesce a capire perché tutti noi cittadini, comuni mortali e “diversamente bagnini” dobbiamo rispettare i contratti che firmiamo sia tra privati che con le P.A., mentre i balneari, a dire di chi li tutela e protegge, possono invece considerarli carta straccia. Mistero. In ogni caso è bene andarsi anche a leggere il concetto di “legittimo affidamento” così come interpretato, non dalla Meloni o da Salvini, ma dalla Corte di Giustizia, dalla Corte Costituzionale e dal Consiglio di Stato per capire di cosa si stia parlando;
  • quindi, a tuo dire di Mimma Spinelli, i “balneari” grazie al loro buon cuore magnanimo e colmo di spirito caritatevole-elettorale sarebbero disposti a pagare di più dell’ € 1,3 a mq che ora pagano di canone al cospetto di “una certezza di rapporti con lo Stato” ? Ma che tenerezza… Ringraziamoli… Ma se sono 13 anni (la prima proroga lo Stato gliel’ha concessa nel 2009) che richiedono proroghe allo Stato proprio per alimentare quelle incertezze che adesso fanno finta di combattere.  Mimma Spinelli, ti sei dimenticata cosa blateravano fino a due giorni fa ogni qual volta si parlava del “canoni” ? «Ma noi paghiamo anche l’ IMU (chiedigli da quando e perché), la Tari, la luce, il gas… il sole… e la sabbia…». Come se gli altri operatori turistici non bagnini non pagassero nulla e solo loro contribuissero a rimpinguare l’erario pubblico.
  • Certo pagano anche il “servizio di salvamento” quello che per il “diacono” Vanni, loro padre spirituale riminese, a settembre serve solo per i “cocali”, quei “cocali” che però vanno bene quando pagano l’ombrellone o il lettino ma che non sono più da proteggere se da lunedì prossimo vanno a fare un bagno. Adesso, in campagna elettorale, visto che ormai tutta Italia ha acquisito la consapevolezza della vergogna delle concessioni demaniali e di tutto lo schifo che c’è dietro, il loro buon cuore di sammaritani della sabbia “è disposto a concedere” (forse) ritocchi alle tariffe. Secondo me non ci credete neanche voi a quello che scrivete;
  • Sull’applicabilità della Direttiva Bolkestein alle concessioni demaniali marittime è da tempo che la Corte di Giustizia e la Commissione dell’ Unione Europea, la Corte Costituzionale, la Corte di Cassazione, il Consiglio di Stato, i TAR regionali (persino il TAR Lecce che si discosta dai “colleghi” per il potere di disapplicazione in capo alla P.A. e sulla natura self-executing della stessa ma non sulla sua applicabilità alle concessioni), ritengono chiusa la questione e se permetti tra quello che sostengono tali organi istituzionali e quello che dicono dice la Meloni, la Santanchè, Salvini o Mallegni, io propendo, senza offesa, a concedere illimitato credito ai primi. In ogni caso dal momento che parliamo di interessi “transfrontalieri certi” (che non sarebbero altri che rilevanti occasioni di guadagno concessi da atti pubblici), le Direttive (Bolkestein compresa) recedono di fronte al diritto primario del T.F.U.E. (ed in particolare degli art. 49-56-106) che si applica direttamente alle situazioni dei singoli Stati membri. Lo sa anche … la Meloni….
  • Le pubbliche evidenze faranno “gli interessi di gruppi stranieri”? E’ esattamente il contrario. E’ proprio adesso, con l’attuale sistema di compravendite-mercimonio che ognuno, italiano o straniero che dir si voglia, può rilevare a piacere un stabilimento balenare senza programmare o investire nulla se non pagando, magari in gran parte “in nero”, il venditore. Mimma Spinelli chiedi pure alla senatrice, nonché concessionaria “balneare” Santanchè, tua collega di F.D.I., quanti sono gli “oligarchi imprenditori russi” (di lunghe, ataviche tradizioni familiari di …. “bagnini”…, si intende, tanto per rimanere nel linguaggio caro ai balneari) che hanno rilevato, pagando “cash”, stabilimenti versiliesi? Prova.
Come dicevo materia ostica, delicata dove è facile scivolarci sopra ma sulla quale comunque è bene parlarne. L’importante, come dicevo, è avere un minimo di abc evitando di parlare solo per slogan ai quali ormai e per fortuna non crede più nessuno, destra o sinistra che dir si voglia.
Roberto Biagini
(Coordinamento Nazionale Mare Libero).

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