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Spiagge. Aumenta il caos sulle concessioni. L’Anci chiede un incontro urgente al Governo

Per le concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreative è sempre confusione giuridica e politica. Più tempo passa e più aumentano i contenziosi e le sentenze dei tribunali. L’ultima in ordine temporale è la sentenza del Tar della Toscana che ha confermato il parere dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Scrive l’Antitrust: “In particolare, con la determina dirigenziale in questione, il Comune di Piombino ha disposto la proroga automatica di tutte le concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative sino al 31 dicembre 2033, dando applicazione a una normativa nazionale (legge 30 dicembre 2018, n. 145, art. 1, commi nn. 682, 683 e 684) che, ponendosi in contrasto con il diritto eurounitario, in particolare con gli artt. 49 e 56 TFUE e con i principi di concorrenza ed evidenza pubblica negli affidamenti, avrebbe dovuto essere disapplicata.”

A fronte di questa situazione interviene anche l’Associazione dei Comuni Italiani – l’Anci – con una lettera indirizzata al Governo. Una lettera firmata dal segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra.

L’Anci chiede sostanzialmente chiarimenti, “al fine di fornire criteri univoci ed uniformi sul territorio nazionale che garantiscano la legittimità degli atti posti in essere dai Comuni.

“L’automatismo della proroga quindicennale contenuta nella legge n. 145/2018, poi confermato dall’articolo 182 comma 2 del DL 34/2020, c.d. Decreto Rilancio, scrive l’Anci,  ha infatti generato un contrasto tra disciplina interna e normativa europea nonché un corposo contenzioso, sia in sede ordinaria che amministrativa, stante la difficoltà di individuare comportamenti e azioni amministrative omogenee e certe nella loro legittimità.

 La missiva del segretario generale dell’Associazione dei Comuni ripercorre tutte le sentenze più importante da parte di Tar, Consiglio di Stato. Sentenze talvolta in contrasto tra loro.

Per questo l’Anci chiede un incontro urgente per affrontare in modo costruttivo la questione ed individuare soluzioni concrete che restituiscano certezza giuridica all’operato dei Comuni ed evitare un blocco dell’azione amministrativa dei Comuni in materia.

La ricerca di una soluzione non viene aiutata da alcune forze politiche che insistono sulla richiesta di una uscita delle concessioni di spiaggia dalla direttiva servizi o Bolkestein. In sostanza viene richiesto di mantenere lo status precedente di continuità perenne degli attuali concessionari sulle spiagge italiane. Una soluzione impraticabile dopo i pronunciamenti della Corte Costituzionale Italiana e della Corte di Giustizia Europea.

Il nuovo governo Draghi non è si ancora espresso. Difficile tuttavia che vada contro le norme Europea tenendo conto che è stata anche attivata una procedura di infrazione europea con rischio di multe salate per l’Italia

Il documento dell’Anci 

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