La legge prevede che nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, il deposito delle liste o delle candidature debba comunque essere accompagnato dalla presentazione di un bilancio preventivo di spesa cui le liste ed i candidati intendono vincolarsi. Allo stesso modo “deve essere altresì reso pubblico, entro trenta giorni dal termine della campagna elettorale, il rendiconto delle spese dei candidati e delle liste”.
Nel sito del Comune di Rimini sono visibili le rendicontazioni dei candidati a sindaco e delle liste che si sono presentate alle elezioni dl 3-4 ottobre 2021.
Non mancano le sorprese rispetto ai preventivi presentati.
Enzo Ceccarelli è sostenuto da sette liste. Complessivamente hanno speso durante la campagna elettorale circa 20mila euro a fronte di un preventivo di spesa 53.600 euro così suddivisi:
Lega 13.200
Sgarbi Rimini 660
Fratelli d’Italia 2.265
Lista Paesani 0
Popolo della Famiglia 0
Frisoni con Ceccarelli 944
Forza Italia 400
Ceccarelli Con Te 1.978
Jamil Sadegholvaad è sostenuto da cinque liste. Complessivamente contavano di spendere per la campagna elettorale 36.600 euro a consuntivo ne hanno spesi circa 80mila
Rimini Futura 340
Lista Jamil 44.487
Coraggiosa 2.000
Europa Verde 0
PD 30.782
Gloria Lisi è sostenuta da 6 liste e complessivamente hanno presentato bilanci preventivi per 13.900 euro. Il consuntivo è ben diverso. Non sono stati spesi euro per la campagna elettorale
Rimini per le imprese 0
Political party 0
Rimini per Lisi 0
5Stelle 0
Lista Benessere 0
Futuro Verde 0
La lista che sostiene il candidato Mario Erbetta prevedeva una spesa di 5mila euro, a consuntivo ne ha spesi 566
Complessivamente le spese sostenute sono state oltre 100mila euro a fronte di spese preventivate di 112.760 euro
Un consuntivo dove emergono due aspetti:
- Un’intera coalizione politica, Gloria Lisi sindaco, non ha speso un euro per la campagna elettorale
- Nella coalizione di centrosinistra la lista Jamil ha speso molto di più del Partito Democratico, 44mila euro contro 30mila.
Le spese sono state coperte da donazioni di privati ed aziende. In alcuni casi hanno pagato direttamente i candidati o i referenti delle singole liste