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Smart home, smart devices e gadget tech: quanto è sicuro questo flusso di dati?

Tutto il mondo è ormai connesso: attraverso la rete, con uno smartphone, un laptop. Ma non solo, i dispositivi intelligenti hanno invaso anche case e aziende, portando a quello che viene definita l’industria 4.0. Persino le nostre auto ora possono connettersi ed elaborare dati, oltre che trasportarci da un punto all’altro. E mentre nella nostra vita quotidiana entrano sempre di più gadget tecnologici e dispositivi smart (basti pensare agli assistenti vocali come Alexa, o i braccialetti FitBit) sorge la domanda di molti: tutti questo flusso di dati è sicuro? E in una città smart dove vengono inseriti i nostri dati personali e la nostra privacy?

Sono domande all’ordine del giorno nel mondo online, anche a causa di diversi scandali che hanno colpito le aziende tecnologiche. Con i dispositivi smart e i gadget hi-tech sempre più presenti nelle nostre case e sul posto di lavoro, viene naturale chiederci se queste macchine ci ‘spiano’, o meglio, come raccolgono i nostri dati e in che modo questi vengono conservati o a chi vengono trasmessi. 

Infatti tutti i dispositivi smart connessi ad una rete Wi-Fi possono raccogliere dati e trasmetterli, persino il robot aspirapolvere, che con il suo tracciamento della casa può creare una planimetria completa. I casi di dispositivi e gadget smart che comunicano con server esterni sono molti, dagli strumenti di Google e Amazon, fino alle lampadine intelligenti che mandano dati alle aziende. 

Ed è molto difficile accedere a questi dati che vengono raccolti nei grandi server aziendali. Principalmente utilizzati per tracciare preferenze e abitudini degli utenti, i dati possono essere anche venduti e utilizzati da altri, compreso i governi per controllare i suoi cittadini. TechCrunch, una delle migliori riviste digital sul mondo digitale, ha provato ad indagare non ottenendo risposta. Cosa possiamo fare noi semplici utenti del web?

La prima cosa da fare è sicuramente conoscere che tipo di dispositivi andiamo ad installare nella nostra casa. Dunque leggere recensioni, specifiche tecniche e scegliere con cura il dispositivo smart ma anche conoscere i pericoli legati alle reti. I dispositivi IoT infatti sono stati presi di mira dagli hacker in quanto facilmente riescono a sfruttare gli exploit (le falle) di questi sistemi ed entrare in possesso e in controllo della nostra rete. Per proteggere la nostra connessione possiamo utilizzare un sistema come una virtual private network. Una VPN italiana infatti può respingere attacchi hacker ed infiltrazioni di ogni tipo, tenendo al sicuro i nostri dati. 

Per quanto riguarda l’utilizzo dei nostri dati personali da parte delle aziende invece, ci sono ancora ostacoli da superare. Come ha detto anche Harold Li, vice presidente di ExpressVPN, “C’è ancora molto da fare nell’educazione degli utenti di internet, negli standard da fissare per le VPN, e per stare sempre un passo avanti rispetto a chi cerca di minare i nostri diritti digitali”. Indispensabile è dunque conoscere queste nuove tecnologie, senza assorbirle passivamente, ma capendo e difendendo i nostri diritti digitali e la nostra privacy. 

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