“Sta diventando sempre più intollerabile la retorica, la narrazione, che vorrebbe far credere che non ci siano lavoratrici e lavoratori disposti a fare la stagione estiva, o comunque a lavorare nell’indotto turistico, perché esiste il reddito di cittadinanza”: Sinistra Italiana Rimini non ci sta e replica.
“Chi sostiene questo, e purtroppo sono sempre di più le persone e le associazioni di categoria che lo fanno – scrive il segretario provinciale Fortunato Stramandinoli (bell’immagine in apertura) – sa di dire una sciocchezza tremenda e, si direbbe in mala fede a questo punto, cerca di portare avanti questa stortura della realtà per cercare di nascondere e sviare l’attenzione da quello che è sempre stato il vero problema: i salari da fame!”.
E prosegue: “Il problema del grave sfruttamento lavorativo nel settore turistico (che tradotto vuol dire: lavori 12 ore al giorno, tutti i giorni, senza giornate di riposo, per tutta la stagione, con un contratto part time/ a chiamata, con una retribuzione di 1000/1200 euro se va bene al mese, una parte in busta e l’altra fuori, quindi lavori per 3 euro all’ora) è presente ed è utilizzato da anni in Riviera, e ormai lo sappiamo tutti. E’ chiaro, ci sono eccezioni, ma vale la pena ricordare che la scorsa estate destò “scalpore” un albergo della riviera riminese poiché pagava tutte le ore regolarmente e non costringeva i dipendenti a turni inumani….vorrà pur dire qualcosa se quella che dovrebbe essere la normalità del lavoro suscita “scalpore”?”.
Inoltre “sarebbe da chiedere a chiunque continui a raccontare la storiella che lavoratrici e lavoratori non si trovano perché percepiscono (al massimo) 600 euro di reddito di cittadinanza, di spiegarci come farebbe una persona a sopravvivere decentemente con (al massimo) 600 euro al mese a tal punto da preferire di non lavorare.
Negli anni, nelle stagioni passate abbiamo sentito sempre la stessa storia, anche senza la “furbata” di inserire il reddito di cittadinanza come causa della mancanza di personale, come mai?”.
“Crediamo proprio che il vero problema sia sempre stato lo sfruttamento lavorativo, e anzi, forse verrebbe da dire che finalmente, da qualche anno a questa parte, lavoratrici e lavoratori sono stanchi di farsi sfruttare, rompersi le ossa per continuare comunque a vivere in condizioni di povertà e si rifiutano di continuare a prestarsi al giochino.
Volete trovare dipendenti? Pagateli adeguatamente, vedrete che qualcosa si ricomincia a muovere, scommettiamo?” propone Stramandinoli.