“La Notte Rosa non è più una promozione turistica giusta. E’ sbagliata, vecchia e non più in linea con quello che sono oggi Riccione e le più importanti località turistiche della Romagna”. Per chi l’avesse ancora capito, il sindaco di Riccione Renata Tosi grida tutta la sua contrarietà verso la kermesse
“Nell’immaginario collettivo italiano – scrive la Tosi – richiama ancora quella che era un’offerta di divertimento eccessivo fatto di shottini alcolici venduti ad 1 euro dai baracchini colorati sparsi sui lungomari della Riviera, senza limiti di orari e di decibel. Vorrei esortare l’assessore regionale Corsini a riflettere su quanto sia oramai obsoleto il concetto stesso di contenitore unico per una promozione turistica che deve essere ripensata completamente dopo il Covid. Non più globale, ma tagliata su misura su ogni singolo evento, perché la promozione turistica di un territorio non può portare più danni di quanti benefici sia in grado produrre”.
A onor di cronaca, Renata Tosi ha detto più o meno le stesse cose ben prima del covid e almeno da quando è sindaco di Riccione, salvo una sorprendente “tregua” nel 2017, unico anno in cui comparve alla presentazione ufficiale dell’evento al Grand Hotel di Rimini (nellimmagine in apertura), quando addirittura si fece fotografare assieme al sindaco Gnassi.
Superato il breve sbandamento, sono tornati i toni consueti. E oggi torna a proclamare: “Per questo Riccione dice basta con questi messaggi di sistema così bassi, inutili e dannosi, basta puntare solo ai numeri, basta il turismo che consuma un territorio e non lo valorizza. La Notte Rosa anche quest’anno è stata preceduta da un coro di critiche e alla fine seguita dall’unanime sollievo da parte degli operatori che oggi vogliono solo eventi di qualità. E’ da illusi pensare che la Notte Rosa possa cambiare pelle buttandola sul culturale e sui borghi dell’entroterra. Il problema non sono gli eventi, ma la comunicazione, la promozione unica e ridondante che si produce di quegli eventi. Il Covid ha cambiato il mondo, questo lo abbiamo capito tutti, ciò significa che non si può andare avanti con gli stessi strumenti. La Notte Rosa era nata per comunicare la quantità, il gran numero di eventi contemporanei lungo la Riviera, in una frenesia di cose da fare senza limiti. Oggi invece si deve iniziare a mettere a sistema la qualità. Concerti con artisti di richiamo, prima o dopo la Notte Rosa, non hanno mai creato alcun problema, così come la cultura è da anni una costante nella nostra offerta turistica”.
Gli spettacoli offerti da Riccione durante le ultime edizioni della Notte Rosa consistono innanzi tutto nei concerti di Deejay On Stage in piazzale Roma, tradizione che va avanti da una dozzina d’anni.
Ma Renata Tosi conclude: “La verità è che anche a guardare le foto sui quotidiani e sui social che accompagnano la comunicazione della Notte Rosa, si ha l’idea di una gran confusione fatta di eccessi oramai fuori dal tempo e con un messaggio al pubblico sbagliato. In questo modo si favoriscono economie al ribasso, senza regole chiare, che piacciono tanto solo a quegli operatori poco seri che arrivano in Romagna per una stagione e poi spariscono. Noi però assessore Corsini, qui rimaniamo, viviamo, lavoriamo e investiamo sul futuro. Conosciamo la nostra terra e la vogliamo al riparo da messaggi fuorvianti e distruttivi”.