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Sindaci centrosinistra: “Sì alle pale nel mare di Rimini ma a 12 miglia e sconti sulla bolletta”

Sì all’eolico nel mare di Rimini ma a tre condizioni: che le pale siano almeno a 12 miglia dalla costa e che i Comuni interessati abbiano la precedenza nel ricevere l’energia prodotta e che questa abbia un prezzo calmierato. E’ quanto chiedono i sindaci di centrosinistra della provincia: Rimini, Riccione, Cattolica e Misano innanzi tutto, ai quali si sono aggiunti quelli di Santarcangelo, Verucchio e Gemmano.

In documento congiunto i primi cittadini vogliano “sottolineare ancora una volta due elementi progettuali e amministrativi che, a nostro avviso, devono essere posti come garanzia per la piena funzionalità dell’impianto in armonia con la comunità riminese e tutte le sue implicazioni economiche, culturali, sociali”.

E cioè, primo: “La distanza dalla costa: l’abbiamo detto e continuiamo a dirlo, l’impianto eolico riminese deve essere collocato fuori dal cono visivo a partire da almeno 12 miglia dalle nostre spiagge, le spiagge della Dolce Vita, come recita il claim di Visit Romagna. L’orizzonte, la bellezza, il mare, quella linea blu, sempre lei, che evocava Tonino Guerra, il nostro paesaggio, sono beni immateriali straordinari, oltre che beni comuni”.

Secondo: “Chi più fa, più deve ricevere. Crediamo sia indispensabile fare in modo che una parte dell’energia rinnovabile prodotta dall’impianto eolico, nell’ottica di quel piano energetico romagnolo da realizzare, sia messa a disposizione delle comunità locali: dall’utilizzo per fini sociali e quindi per ospedali, scuole, strutture di accoglienza, servizi per la casa convenzionati, fino all’abbattimento dei costi in bolletta per famiglie e imprese. Per questo serve una revisione normativa che consenta meccanismi di premialità ed il riconoscimento di agevolazioni per i territori che contribuiscono con opere concrete a soddisfare il fabbisogno energetico del Paese”.

Altro punto è “la necessità di individuare sin da ora le procedure per arrivare alla sottoscrizione tra le parti interessate di veri e propri accordi per la cessione pluriennale a costi calmierati di una parte dell’energia prodotta dall’impianto riminese di Energia Wind 2020, attraverso le forme che si riterranno più opportune ed in accordo con gli enti pubblici locali”.

Spiegano sindaci “Questi giorni saranno presentate le osservazioni al progetto. E la scelta, da parte dei Comuni della costa firmatari di questo appello, ai consiglieri insieme al parlamentare Gnassi e alle consigliere regionali del Partito Democratico della provincia di Rimini (Petitti e Rossi), è quello di dire sì alle fonti sostenibili , sì agli impianti per la produzione energetica solare ed eolica. È un sì motivato, ragionato. Fatto di rigore e competenza che non vuole andare né sull’onda della necessità urgente né su logiche che rifiutano di fatto un’assunzione di responsabilità perché in fondo è meglio che ‘si faccia da un’altra parte’. Da un lato a nostro avviso non c è solo un emergenza energetica, ma il vero grande tema dell’epoca che viviamo e cioè quello dell’esistenza e sopravvivenza o meno del pianeta stesso: il grande tema del nostro presente e cioè il global warming. Dall altro una pianificazione strategica che si pone il tema della salvaguardia del pianeta non può non considerare il valore del paesaggio e del patrimonio artistico e culturale italiano. Come afferma in un bellissimo articolo la costituzione all’Art 9”.

“Quello che si decide oggi – proseguono – per la rilevanza unica nella storia dello sviluppo economico sociale e ambientale varrà per il futuro. Proprio per questo l’investimento sulle rinnovabili il sì al progetto eolico assorbe una serie di considerazioni sul merito di un argomento e di una realizzazione che per esprimere al massimo le sue potenzialità devono essere fatte con il territorio e non prescindendo da esso”.

“Oggi il tema energetico significa, per la politica italiana a tutti i livelli – si legge ancora nel documento dei sindaci – assumersi la responsabilità di realizzare seriamente quella sostenibilità di cui non si può più fare a meno, di fronte ad un pianeta che letteralmente si “scioglie”. La Romagna può fare la differenza mettendo in campo un’idea di futuro e di Paese che investe concretamente sulle rinnovabili come elemento strategico di sviluppo, considerando come leva di uguale importanza la bellezza e la tutela del paesaggio. Nei mesi scorsi abbiamo lanciato la proposta di creare un Piano energetico romagnolo di area vasta, nel solco di quello che la Romagna ha fatto con l’acqua: una Ridracoli dell’energia. Un vero piano energetico di breve medio e lungo periodo che che individui luoghi, spazi, milioni e milioni di metri quadri per installare i pannelli fotovoltaici e le zone migliori per costruire impianto eolici. Un Piano che abbia l’obiettivo di far ricadere i benefici della produzione di energia per il Paese anche sui territori virtuosi che investono in rinnovabili. E quindi agevolazioni e sconti in bolletta per famiglie e imprese. Subito. Per chi ha sottoscritto questo documento vuol dire affermare un concetto non interpretabile: per stare alle sintesi e parafrasando la metafora del “nimby (non nel mio giardino)”, crediamo sia il tempo di valorizzare la logica del “bimby (il meglio nel mio giardino)”.

“Vogliamo avere il massimo per il nostro territorio, il meglio in termini di collocazione e integrazione con le peculiarità e le caratteristiche dell’area riminese, fatta di mare, costa colline e montagne. Nel pieno di una crisi energetica e di un orizzonte nuovo per salvare il pianeta, un momento in cui ognuno deve fare la sua parte, crediamo che questo sia un impegno bello e alto che parti politiche e parlamentari di ogni orientamento possano prendere. Oggi non si può dire no all’energia prodotta dal sole e dal vento, ma siamo convinti anche che si possa e si debba lavorare seriamente per ottenere la miglior soluzione possibile per Rimini, per la Romagna, per i territori e le comunità di questa terra”, concludno i sindaci di centrosinistra.

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