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Sindacati Penitenziaria al prefetto di Rimini: “Casetti al collasso e nessuno ci ascolta”

“Siamo al collasso e nessuno ha voglia di ascoltare il nostro grido di richiesta di aiuto”: è quanto i sindacati della Polizia Penitenziaria sono andati a dire oggi al Prefetto, che li aveva convocati dopo la lettera dell’11 marzo in cui chiedevano l’intervento di tutte le Autorità per denunciare lo stato di abbandono in cui versa il Personale in servizio ai “Casetti”.

I sindacati evidenziano come il Prefetto, al momento, “sia stata l’unica Autorità a raccogliere l’appello, dimostrandosi da subito sensibile alle problematiche rappresentate”.

E cioè:
• L’esiguo numero di unità di Polizia Penitenziaria in forza alla Casa Circondariale di Rimini, la cui pianta organica, stabilita con D.M. del 2017 conta 150 unità, ma attualmente ne sono assegnate solo 109, di queste 20 sono assenti a vario titolo da lungo tempo senza contare quelle prossime alla quiescenza.
• Le aggressioni da parte dell’utenza detenuta con l’aggravio dal sempre maggiore carico di lavoro che quotidianamente viene attribuito alla Polizia Penitenziaria, non solo in termini di lavoro straordinario, ma anche in termini di quantità di detenuti da gestire e/o di più posti di servizio da gestire e controllare.
• La continua soppressione di posti di servizio cd. sensibili dei Casetti, può mettere seriamente a rischio l’ordine e la sicurezza.
• Il presidio sanitario dei Casetti, che da un po’ di tempo è ridotto, gravando sul sistema sanitario della cittadinanza distogliendo il medico che opera nel servizio di Guardia medica già dalle 20:00, gravando ulteriormente sugli operatori di polizia penitenziaria in caso il medico rinvii il caso all’Ospedale riminese, distogliendo anch’esse (dalle 2 alle 3 unità) dal servizio interno.

“Una situazione insostenibile”, ribadiscono i Sindacati, seriamente preoccupati del tragico scenario che si presenta quotidianamente aggravandosi giorno dopo giorno.

“Purtroppo il personale non solo deve fronteggiare, in piena solitudine, queste criticità ed emergenze quotidiane, ma deve subire anche l’indifferenza e la scarsa sensibilità degli organi gerarchici superiori. Questo stato di cose oramai divenuto ingestibile”, hanno sostenuto i sindacati, e attestano che “con l’attuale stato di cose non è assolutamente possibile garantire al personale della Casa Circondariale di Rimini le tante agogniate ferie, i riposi settimanali ed i restanti diritti riconosciuti dalla Legge”.

E ancora: “Il personale oramai allo stremo. Deluso, arrabbiato e demotivato. Il personale continua ad operare nell’istituto in gravissime condizioni operative ed adesso si chiede che le Autorità facciano qualcosa di concreto per l’istituto riminese dei Casetti”.

“Il Signor Prefetto ha preso atto delle nostre ragioni e si impegnato a intercedere con tutti gli Organi Competenti sia Periferici che Centrali dell’Amministrazione Penitenziaria affinché mettano in pratica tutte le iniziative possibili dirette alla risoluzione delle gravi problematiche evidenziate dalle OO.SS”, fanno sapere i rappresentanti di  S.A.P.P.E, O.S.A.P.P.,  U.I.L. P.A., S.I.N.A.P.P.E., U.S.P.P., C.G.I.L. F.P., F.N.S. C.N.P.P.

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