Trentamila a Bologna con i segretari delle tre sigle confederali, Pierpaolo Bombardieri (Uil), Luigi Sbarra (Cisl) e Maurizio Landini (Cgil). La manifestazione è organizzata dai sindacati confederali in protesta contro le politiche sul lavoro e sociali del governo guidato da Giorgia Meloni. Piene sia piazza Maggiore che piazza del Nettuno. La Questura ha confermato il numero di partecipanti.
E’ il primo di tre appuntamenti, i prossimi saranno il 13 maggio a Milano e il 20 maggio a Napoli. Potrebbe essere un cammino che porterà a uno sciopero generale, anche se la Uil su questo ha riserve. Per ora Cgil, Cisl e Uil hanno trovato un tratto comune contro le decisioni dell’Esecutivo.
Per Maurizio Landini l’unità è prioritaria e l’abbattimento del cuneo fiscale deve diventare strutturale e permanente. “Il Paese deve essere unito, non diviso, una piazza così non si vedeva da tempo”, ha detto dal palco Landini. “E’ un insulto essere chiamati la domenica sera per dirci cosa vogliono fare – ha detto Landini applaudito dalla folla – Non è un insulto ai sindacati ma una mancanza di rispetto a voi lavoratori: non funziona che se hai vinto le elezioni puoi fare quello che ti pare, non è democrazia. Noi vogliamo rappresentare tutti, anche giovani e precari, per dare loro un futuro”.
Luigi Sbarra, segretario Cisl ribadisce l’autonomia dalla politica. “Non ci accontentiamo dell’incontro del 30 aprile, da questa piazza arriva un invito a riprendere il dialogo – ha detto -. Il confronto non può essere una tantum, non ci accontentiamo dell’incontro del 30 aprile, vogliamo un dialogo permanente e strutturato in grado di sostenere assieme la sfida della ripartenza del Paese”. Sottolinea poi che i partiti in piazza sono benvenuti, ma anche che la mobilitazione “rimane squisitamente sindacale, noi ci teniamo molto alla nostra autonomia”.
Il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri prende posizione contro lo sciopero generale: “Non abbiamo cancellato lo sciopero generale dal nostro vocabolario. La mobilitazione dev’essere lunga per condizionare le scelte del governo. Fare uno sciopero generale adesso non serve”, ha detto.
Presenti anche esponenti dei partiti di centrosinistra, fra i quali la segretaria del Pd Elly Schlein che è stata sia applaudita che contestata da alcuni aderenti alla Uil.
“Siamo al fianco di questa mobilitazione su una piattaforma unitaria, condividiamo molte di queste rivendicazioni e battaglie”, ha detto Schlein. Il decreto sul lavoro approvato dal governo il primo maggio è “una provocazione”, ha ribadito. “Un decreto che dietro il taglio al cuneo fiscale, che è largamente insufficiente e temporaneo, non strutturale, nasconde delle norme che producono precarietà”.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore ha detto che il ruolo del Pd deve essere anche quello di “allargare questa mobilitazione al mondo delle imprese perché ci sono tanti imprenditori scontenti del Governo che non dà risposte”. Il sindaco si dice “molto orgoglioso che parta da Bologna la mobilitazione nazionale per i diritti e per il lavoro. Credo che da questa manifestazione usciranno parole chiare su quelli che sono i non provvedimenti del Governo che punta a precarizzare il mondo del lavoro e a non risolvere le questioni aperte nel nostro Paese”. Infatti, ricorda infine Lepore, “abbiamo un’agenda sociale che chiede sostegno ai servizi pubblici locali, al welfare e alla sanità e non ci sono risposte per nulla in questa direzione”
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