Un tenore di vita sproporzionato al suo patrimonio dichiarato. E così dopo accurate indagini per un pregiudcato albanese di 43 anni coinvolto dell’inchiesta “No smoking” è arrivato un decreto di confisca da mezzo milione di euro. Sigilli a una villa con 12 vani, un magazzino di 109 mq, un’autorimessa di 46 mq, una corte/resede, una piscina di circa metri 7,8 x 4,3, con area a parte deputata per l’idromassaggio, 3 autovetture e 2 moto di grossa cilindrata, le disponibilità finanziarie esistenti su alcuni conti correnti e rapporti finanziari. Il tutto variamente intestate all’uomo e ai suoi familiari.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Rimini oggi hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca disposto dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica
Il provvedimento è stato adottato nell’ambito di un procedimento penale volto a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti nella Riviera romagnola in cui il 43enne era stato raggiunto pochi mesi fa con una misura cautelare personale. In particolare, l’uom0o è accusato di essere il fornitore di una grossa rete di spaccio, che smerciava cocaina ed eroina a chili. Nel prosieguo delle indagini i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Rimini hanno svolto specifici accertamenti patrimoniali, approfondendo la situazione economica dell’uomo e riscontrando come il suo patrimonio e quello del nucleo familiare fossero sproporzionati rispetto al reddito dichiaratoo delle proprie attività economiche.
L’inchiesta “NO SMOKING”, diretta dal S. Procuratore Dott.ssa Paola Bonetti, aveva preso avvio dal monitoraggio di un riminese 42enne, del quale si sospettava da tempo che, dietro la copertura di un negozio di sigarette elettroniche, celasse un’importante attività di spaccio di stupefacenti.
