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SiFest e SiFest Off, dentro e oltre i confini della fotografia

Corso Vendemini, la piazza, il ponte sul Rubicone, il borgo San Rocco. E qualche location “periferica”, sconfinante il centro cittadino e il territorio comunale. Il mondo della fotografia torna a darsi appuntamento a Savignano sul Rubicone. Edizione numero 25. Un quarto di secolo di vita e la voglia di scommettere in grande, presentandosi come “cittadella” dell’arte fotografica. Tenendo lo sguardo fermo sulle proprie radici comunitarie, ma allargandolo oltre i propri confini.

Alea Iacta Est – Sui confini della fotografia è il titolo scelto per l’edizione di quest’anno del SiFest. La celebre frase pronunciata da Giulio Cesare varcando il fiume Rubicone il 10 gennaio del 49 a.C., metafora di tutti gli attraversamenti, ben si presta a raccontarne lo spirito. Il confine e il suo superamento. Un’edizione dialettica. In cui passato, presente e futuro sembrano dialogare insieme. Alla ricerca di nuovi attraversamenti.

Inaugurato nel pomeriggio di venerdì 9 settembre alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, il SiFest torna a proporre un panorama di grandi nomi della fotografia contemporanea.

Il comitato artistico coordinato da Paola Sobrero e composto da Silvia Camporesi, Luca Panaro, Alessandra Capodacqua e Danilo Montanari, con la direzione di Stefano Bellavista, ha dato forma a un festival che nell’elenco degli artisti presenti dichiara la propria carta d’identità.

Duane Michals, artista americano tra i più innovativi protagonisti della fotografia moderna, è presente con una mostra appositamente selezionata per il SiFest dal titolo Dr. Duanus. Con la sua apertura, venerdì pomeriggio, si è inaugurato il Festival, che nella serata di sabato 10 settembre si incrocia con la Notte Bianca 2016.

Duane Michals

Duane Michals

Un’occasione per visitare le mostre (che rimarranno in esposizione fino al 25 settembre, tutte le info su www.sifest.it) di artisti quali Danila Tkachenko, che documenta con le immagini di Restricted Areas – scatti realizzati nei territori dell’ex Unione Sovietica, dal Kazakistan alla Bulgaria, al Circolo Polare Artico – un’utopia fallita.

Danila Tkachenko

Danila Tkachenko

Di Olivo Barbieri, che in Adriatic Sea (Staged) Dancing People 2015, da scoprire a Villa La Rotonda (Via Castelvecchio), getta sguardi sul mare Adriatico.

Di “amici” del Festival come Luigi Erba (di cui con Momenti di un percorso 1982 – 2015 si ripercorrono tre decenni di attività) e Guido Guidi (autore di un progetto speciale sulle Torri dell’acqua in Romagna); e di Ulisse Bezzi, novantenne contadino di San Pietro in Vincoli che alterna al lavoro nei campi quello con la macchina fotografica. Scoperto da un gallerista newyorkese è in mostra a Savignano con Ho avuto per maestri i miei occhi, selezione di ritratti esposti pubblicamente per la prima volta.

Ulisse Bezzi: "Eva e il seminarista" (1964)

Ulisse Bezzi: “Eva e il seminarista” (1964)

Questi alcuni dei passaggi imperdibili di questo SiFest 2016 cui si affianca, per la settima volta, il SiFest Off, con la direzione artistica di Tomas Maggioli e la co-curatela di Federica Landi: un festival nel festival, circuito indipendente maturato di anno in anno in vera e propria vetrina internazionale per la fotografia emergente. Frutto di un attraversamento, anche questo. Per visitarne le mostre, installazioni, videoproiezioni e performance in programma – perché SiFest Off ibrida la fotografia con altre forme dell’arte contemporanea – occorre, anche fisicamente, varcare un confine: quello tracciato dal ponte romano e dal fiume Rubicone tra il cuore del centro storico cittadino e il borgo San Rocco.

Al di là del ponte, a Palazzo Don Baronio, si entra in un paesaggio diverso, in cui incontrare “scenari ibridi dell’immagine” come recita il titolo (Confluenze – Gli scenari ibridi dell’immagine) dato all’edizione di quest’anno del SiFest Off. E’ un viaggio tra corpi e paesaggi (Reset di Berton e Carlesso, vincitore dell’Off.Lab & Contest sul tema dello straniamento), ricerche identitarie (quella giocosa di Nicoletta Tortone, quella sulla prospettiva queer di Orlando Myxx) lavori su archivi, sulla storia della fotografia. Un viaggio per andare oltre.

Annamaria Gradara

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