Di seguito, il comunicato diffuso da AMIR SpA riguardo la rete idrica sul territorio riminese:
La drammatica siccità che colpisce il nostro paese e la nostra Riviera ci costringe ad analizzare con lucidità la situazione del comparto idrico. In una situazione di carenza della materia prima infatti, emerge con chiarezza quanto sia importante il sistema infrastrutturale delle reti.
Il tema della dispersione idrica è senza dubbio centrale ed è diretta conseguenza di una condizione di vetustà di buona parte delle reti a livello nazionale.Altre possibili soluzioni sono state prospettate, come il riutilizzo delle acque reflue, piuttosto che la desalinizzazione: si tratta di soluzioni integrate che, insieme a quella di una manutenzione/modernizzazione delle reti, implicano comunque ingenti investimenti pubblici.
Per quanto ci riguarda come AMIR SpA, ci concentriamo sull’utilizzo e la gestione delle reti in condizioni ottimali.
Va sottolineato che se a livello nazionale la dispersione idrica raggiunge una media di circa il 38%, in Romagna abbiamo già ottenuto una delle migliori prestazioni, con una dispersione che si attesta al 19% (dati ISTAT 2015).
Considerando la complessità della questione delle reti idriche sia in termini tecnico-progettuali che finanziari, è del tutto evidente che una corretta ed efficiente programmazione e’ la premessa indispensabile per affrontare al meglio la situazione in divenire.
Se infatti spostiamo un attimo la nostra attenzione sul tema degli scarichi fognari – che pur sempre attiene al complessivo ambito del Servizio Idrico Integrato – possiamo apprezzare l’enorme sforzo che il Comune di Rimini sta affrontando in questi anni per sopperire alle storiche “distrazioni” che avevano caratterizzato le Amministrazioni dei decenni precedenti.
Ora, considerando che il tema della siccità è una diretta conseguenza dell’enorme emergenza attinente il cambiamento climatico, risulta chiaro che soltanto con una precisa volontà programmatoria in tema di modernizzazione delle reti potremo evitare nei decenni futuri un peggioramento circa la disponibilità della risorsa idrica ed il ripetersi di enormi sforzi economici in tempi così ristretti come sta succedendo ora in materia di gestione dei reflui fognari.
Analizzando i dati a nostra disposizione, la situazione delle reti in Provincia di Rimini vede oggi un’età media delle reti di circa 26 anni, cioè in grado di garantire una gestione della risorsa idrica in condizioni di efficienza, visto che viene individuato mediamente in massimo 40-45 anni il tempo di utilizzo delle reti.
In prospettiva, pur considerando gli interventi di manutenzione/sostituzione già programmati (interventi in sostituzione del 20% della rete) , nel 2039 si può stimare di avere un’età media delle reti superiore ai 40 anni, con componenti del 22% che andranno a superare i 55 anni.
– Interventi per il rinnovo delle reti idriche
Su questo tema specifico il Piano d’Ambito, cioè il Documento di programmazione principale elaborato dall’ente regolatore regionale ATERSIR, pone particolare attenzione, prevedendo un capitolo di spesa specifico e le seguenti indicazioni:
“…il Gestore dovrà elaborare entro tre anni dalla concessione del servizio, un “Piano di sostituzione e rinnovamento delle reti idriche” che tenga conto dello stato effettivo delle reti esistenti e degli obiettivi fissati dal presente Piano.
Il “Piano di sostituzione e rinnovamento delle reti idriche” dovrà essere concepito per mantenere un’età media delle condotte intorno ai 40 anni al 2039, orizzonte temporale del presente Piano d’Ambito; in questa sede, in maniera del tutto indicativa e con l’unico scopo di fornire un’indicazione di massima sull’entità degli interventi da programmare, si è fatta l’ipotesi di poter sostituire circa il 20% della rete nel periodo considerato, partendo chiaramente dalle condotte più vecchie.
Nelle tabelle che seguono è riportata un’ipotetica progressione dell’invecchiamento del sistema nel suo complesso nelle ipotesi di sostituzione considerate.
Sempre con lo stesso metodo speditivo si può stimare che negli anni successivi al 2039 debbano essere sostituite percentuali superiori di rete (25% – 30%) per poter mantenere un’età media pari a circa 45 anni..
Si fa notare che il Piano di sostituzione e rinnovamento permetterà anche di sostituire gran parte delle condotte in fibrocemento presenti sul territorio. Si può stimare infatti che esse appartengano alle attuali fasce di vetustà 31-50 e >50, che dovrebbero essere sostituite quasi completamente nell’ambito del Piano stesso”.
In ultimo è importante considerare la prospettiva di accorpamento delle Società degli Assets in Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. in un’ottica di “area vasta romagnola” come un’opportunità per rendere ancora più efficace ed incisivo il ruolo delle Società stesse. Si verrebbe infatti a creare un unico soggetto di natura totalmente pubblica, che potrebbe investire nel Servizio Idrico le proprie risorse a condizioni finanziarie assai più vantaggiose per l’utenza rispetto a quelle che si applicano per gli investimenti fatti dal Gestore.
In questo modo ne uscirebbe particolarmente potenziata la capacità di intervento anche per la risoluzione delle problematiche di sostituzione delle reti di cui abbiamo inteso parlare con questo contributo