Il Quirinale ha deciso, il presidente Mattarella ha sciolto le Camere.
Fine ufficiale della XVII legislatura. La doppia salita al Colle del premier Paolo Gentiloni ha accorciato i tempi. Nessun rinvio per urgenti riforme, si andrà voto il 4 marzo. La prima riunione delle nuove Camere nella XVIII legislatura avverrà il 23 marzo.
Ora è iniziata ufficialmente la campagna elettorale. Una tornata non semplice e sicuramente senza esclusione di colpi e di promesse.
Si andrà al voto con una legge elettorale che non garantisce la governabilità. Il rischio di uno stallo dopo le elezioni è concreto. Tante le decisioni che le singole forze politiche dovranno prendere a livello nazionale e sui territori.
Non sono ancora definite le alleanze per il centro destra, almeno formalmente. In realtà è praticamente certa l’alleanza di Forza Italia con Lega e Fratelli d’Italia più una lista di centristi.
Ancora aperta la partita delle alleanze nel centro sinistra. Certo l’accordo con l’area dei centristi, e con la lista Insieme. Da definire una lista di sinistra alleata con il Pd e le candidature della componente di Alfano che è rimasta con il centro sinistra.
Senza problemi di alleanze i 5 Stelle e Liberi e Uguali. Correranno da soli.
Problemi ancora più aperti sui territori.
Nella provincia di Rimini sono certe le candidature a riconferma dell’On. Tiziano Arlotti del Pd e dell’On. Giulia Sarti dei 5 Stelle. Nessuna decisione nell’area del centro destra. Sempre più insistenti le voci sul sindaco di Bellaria Igea Marina Enzo Ceccarelli. Altre soluzioni potrebbero dividere i dirigenti locali del centro destra ed in particolare Forza Italia. Molto improbabile una candidatura della Lega, dopo avere espresso il candidato a sindaco di Rimini.
Liberi e Uguali, consapevole delle potenzialità elettorale, cercherà di giocarsi molto nel listino proporzionale (non è escluso Vasco Errani come capolista). Nel collegio uninominale sicuramente vi sarà un candidato del territorio. Il più accreditato è quello del ex assessore Roberto Biagini.
Problemi ancora più aperti, per tutti gli schieramenti, per il collegio del Senato che comprende le province di Rimini e Forlì Cesena. Per queste candidature, al momento, prevalgono ipotesi teoriche che rischiano di naufragare alla prova dei fatti.
Tutto si giocherà su come verranno considerati i collegi uninominali della Camera e del Senato da parte dei tre poli elettorali. Non è un mistero che tutti tre gli schieramenti possono vincere o perdere questi collegi. La distanza che danno i sondaggi elettorali tra Centro Destra, 5 Stelle e PD, è sotto i 5 punti. Un dato che non consegna nessuna certezza. Ancora aperta la candidatura o meno dell’On Sergio Pizzolante se con il Pd o con la lista dei centristi.