“Ma tu senti Lauren o Yanny?”. E’ questo il nuovo dilemma che sta dividendo il popolo del web e che ricorda il dubbio-tormentone scoppiato tre anni fa a proposito del colore delle righe di un vestito. Che per alcuni erano bianche e oro, per altri bianche e blu. Nel giro di poco tempo l’immagine era diventata virale, l’hashtag più diffuso su Twitter e protagonista di numerosi sondaggi. La spiegazione? Il cervello percepisce dei colori che non sempre corrispondono a quelli della realtà.
E dopo l’abito del 2015, adesso è il momento di un file audio di una sola parola pronunciata da una voce artificiale che sta facendo impazzire gli utenti dei social network. Ma è Lauren o Yanny? (link: https://twitter.com/CloeCouture/status/996218489831473152)
Inutile dire che l’ambigua registrazione è stata condivisa subito anche da numerosi riminesi, che stanno domandando ai loro amici quale delle sue parole sentano. Ma chi ha ragione?
Nel frattempo però è arrivata anche una spiegazione da parte di un esperto. Un docente di Neuroscienza cognitiva della Maastricht University ha spiegato che il segreto sta nelle frequenze, che variano a seconda del sistema di emissione, delle caratteristiche anatomiche dell’orecchio umano e da quello che il nostro cervello si aspetta di sentire.
E’ in particolare una questione di età. Solitamente le persone più anziane riescono a sentire meno le frequenze alte: quindi, in questo caso, riconosceranno la parola Lauren. Al contrario, la maggior parte dei bambini sentirà probilmente Yanny.
Inoltre, spiega sempre il professore, le frequenze del suono del file in questione sono state appositamente enfatizzate per ottenere l’effetto contraddittorio che sta spopolando su Internet. Ma non c’è solo questo: il fatto che il suono non sia molto chiaro, fa sì che siamo condizionati da ciò che ci aspettiamo di sentire, soprattutto dopo aver letto sullo schermo le due possibilità.