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Sempre più casi, AUSL Romagna: “Pericolo covid meno percepito ma pandemia non è finita”

“I dati della settimana dal 14 al 20 marzo indicano un aumento del numero dei contagi, a conferma di una circolazione virale ancora molta alta. Tuttavia, all’andamento dei nuovi casi non corrisponde al momento stesso incremento dei ricoveri, in particolate nei reparti di terapia intensiva, grazie all’effetto vaccini che riduce nettamente i sintomi più gravi e preoccupanti della malattia”: è l’ennesino avvertimento di Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna.

Tuttavia: “Questa risalita non deve allarmarci, deve piuttosto spingerci a prestare ancora molta attenzione ai nostri comportamenti. C’è sicuramente una minor percezione del pericolo covid, ma la pandemia non è finita. Dobbiamo continuare tutti ad adottare le consuete misure di sicurezza, mentre chi si è immunizzato con due dose deve proseguire con la terza perché il vaccino, soprattutto se a ciclo completato e con la terza dose ricevuta, protegge dal rischio di contrarre l’infezione in forma severa, con tutto ciò che ne consegue. Non è certo questo il momento di allentare la presa”.

Per quanto riguarda la situazione nelle scuole, tornano a calare le quarante nelle classi, da 65 nella settimana dal 7 al 13 marzo a 61 in quella dal 14 al 20.  Sono 9 in più a Ravenna, 2 in più a Rimini, ma 3 in meno a Cesena e 12 in meno a Forlì. Rigiardano soprattutto le medie inferiori e superiori.

Questa settimana sono stati eseguiti 26.484 tamponi (molecolari e antigenici) registrando 6.336 nuovi casi positivi (23.9%).

Dopo 6 settimane di calo, per la seconda settimana consecutiva si registra un aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti ( + 1732) che percentuali. In crescita il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni /100.000 abitanti in tutti i distretti dell’ AUSL della Romagna.

Il tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID è in crescita rispetto alla scorsa settimana ed in totale sono ricoverati 161 pazienti, ma stazionario è il numero di ricoverati in terapia intensiva, che sono 6. In continua riduzione da 5 settimane anche il numero dei decessi.

“Considerando l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali, dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione”, sottolinea AUSL Romagna.

Restano sospesi da funzione e stipendio 146 operatori tra dipendenti e convenzionati in tutta l’azienda USL della Romagna per non essdersi vaccinati. La percentuale dei sospesi sul totale degli operatori con obbligo vaccinale è pari o inferiore al 1%. E’ lo stesso numero della settimana precedente, con un operatore in più a Ravenna e uno in meno a Rimini.

 

Anche nelle vaccinazioni la tendenza non cambia, con la provincia di Rimini in coda rispetto alle altre romagnole e i suoi Comuni che mantegono le rispettve differenze.

I vaccinati nei centri vaccinali aziendali al 21 marzo sono 902.404 con prima dose, 862.976 con seconda dose, 581.318 con terza dose e 1.423 con quarta dose, la cui somministrazione è iniziata il 1 marzo, a cui vanno aggiunte 108.405 dosi somministrate dai MMG.

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