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Sede questura. L’on Morrone replica a Gnassi e Chiamamicitta

Il sottosegretario al Ministero della Giustizia On Jacopo Morrone interviene con un comunicato stampa sulla sede della questura di Rimini. Nei giorni scorsi, la decisione di rendere praticamente definitiva la soluzione provvisoria individuata in piazzale Bornaccini, bloccando il recupero della strattura di via Ugo Bassi ha provocato la reazione di netta contrarietà del Sindaco di Rimini e 10 domande da parte del nostro giornale.

Il comunicato dell’On Morrone:

“Molti esponenti Pd, come il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, sono dotati di una memoria a ritmi alterni. Nel ripercorrere storie amministrative in cui il ‘partitone’ per antonomasia ha avuto serie e pesanti responsabilità, come nella querelle della sede della locale Questura,  si dimenticano di narrarne dei pezzi, quelli più scomodi alla loro parte politica. Si tratta, infatti, di una storia infinita e poco edificante su cui certamente ci sono una miriade di responsabilità e di cui potremo discutere a lungo, ma che deve trovare immediatamente una soluzione. E quando dico immediatamente non lo faccio a cuor leggero.

La dislocazione attuale in cinque sedi diverse e non adeguate non può continuare, soprattutto non può aspettare i tempi purtroppo lunghi e non ancora quantificabili per un eventuale costosissimo recupero della struttura fatiscente di via Ugo Bassi. Molto strumentalmente sembra che il sindaco di Rimini come, per altro, i quesiti a me rivolti di un organo di informazione, vogliano addossare all’attuale Governo e in particolare alla mia persona responsabilità che sono da attribuire, al contrario, a una lunga teoria di esponenti di governi di un’era politica ormai tramontata da tempo e di giunte comunali riminesi, da sempre nelle mani degli epigoni del Pci. Sono già stati citati da altri, in questi giorni, e molto opportunamente, gli errori compiuti dalla Giunta Chicchi negli anni Novanta e l’incredibile superficialità con cui è stata trattata questa partita.

Ma da allora a oggi che ha fatto di concreto il Comune di Rimini? Lasci perdere, il sindaco Gnassi, le polemiche che si ritorcerebbero come un boomerang su di lui e cerchi di collaborare con chi sta cercando di trovare una via d’uscita alle esigenze urgenti della Questura. C’è la necessità improcrastinabile di reperire una sede provvisoria che risponda a requisiti di sicurezza, l’abbiamo trovata, con fatica, in locali ubicati in piazzale Bornaccini che potranno essere utilizzati fin dal prossimo febbraio. Questa è, piaccia o non piaccia a Gnassi e al suo entourage, l’unica soluzione praticabile fin da subito. Amministrare e governare significa anche agire con pragmatismo e realismo, soprattutto ascoltando le esigenze del territorio senza il paraocchi ideologico. Qualità del tutto assenti nel sindaco Gnassi”.

La risposta dell’On Morrone è in realtà una non risposta. Concordiamo che sulle responsabilità si potrebbe scrivere un libro, ma difficilmente si può imputare al livello locale questa situazione. Proprio un anno fa Procura e Tribunale di Rimini hanno archiviato una denuncia penale per abuso d’ufficio ed omissione d’atti di ufficio, fatta dal liquidatore della società DA.MA nei confronti dei sindaci che hanno trattato negli anni la sede della questura.  Fu riconosciuto il comportamento corretto delle istituzioni locali, Altre sono le responsabilità.

Ma rimanendo al presente non si comprende per quale ragione la soluzione provvisoria di piazzale Bornaccini (sulla quale vi era l’accordo di tutti) improvvisamente diventa definitiva (18 anni). Non si comprende per quale ragione si è fermato l’acquisto da parte di Inail ed il conseguente progetto di recupero della sede inutilizzata di via Ugo Bassi. Risulta ancora più incomprensibile che ciò che non si vuole faccia Inail lo debba fare il Comune come altri esponenti della Lega sostengono. Per queste ragioni le 10 domande che le abbiamo rivolte rimangono senza risposta. Le rivolgiamo a Lei perché sta seguendo per conto del Governo la sede della questura di Rimini.

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