“Ora è il momento della festa: di tutti gli interisti. Una gioia che si sprigiona genuina ma che invitiamo a esprimere nella maniera più responsabile possibile: siamo campioni anche in questo”: è l’annuncio dell’Inter ai suoi tifosi, che in tutta Italia al novantesimo di Sassuolo-Atalanta si sono riversati nelle piazze per festeggiare il diciannovesimo scudetto.
Così anche a Rimini, dove il popolo nerazzurro si è ritrovato fra Piazzale Fellini e il porto dopo il doverso corteo strobazzante sul lungomare. Tantissimi i ragazzini, che forse ricordavano a malapena l’ultimo titolo e la trilpete di Mourinho, ben 11 anni fa. Sfottò di rito ai rivali di sempre milanisti e juventini, ma soprattutto una gioia incontenibile, aumentata probabilmente anche dal senso di liberazione dalla tenaglia della pandemia che si sta impadronendo di parecchi. Distanze e mascherine, quindi, così così, ma nessuna situazione critica.
E’ andato in piazza anche il supertifoso interista Roberto Biagini, per poi celebrare il trionfo al Rose&Crown munito di di bandiera, maglia, sciarpa e tavola imbandita con tovaglia nerazzurra. “Era ora!”, esclama l’ex assessore del Comune di Rimini. “Vittoria strameritata in un anno difficilissimo, bravi tutti e soprattutto bravo Antonio Conte, gli vanno riconosciuti tutti i meriti di un’impresa straordinaria”.
Quando ha iniziato a crederci? “La svolta è stata senza dubbio il derby con il Milan, da allora in poi abbiao visto un girone di ritorno impressionante. Ma la speranza c’è sempre stata e il ritorno di Lele Oriali secondo me è stato il tassello che mancava, quello che ha unito il passato con il presente. Tuttavia insisto su Conte: lo scorso anno aveva conquistato il secondo posto a un punto da una Juve nettamente più forte, più la finale di Europa League. In questa stagione ha fatto il capolavoro”.
E’ stato più facile o più difficile vincere il campionato nell’anno del covid? “Difficile dirlo, certo la situazione ha influito, ma in maniera diversa sulle squadre. La mia impressione è che i giocatori più giovani, quelli che sentono di più la pressione degli spalti, si siano trovati addirittura avvantaggiati a giocare negli stadi vuoti. In ogni caso i problemi erano gli stessi per tutti e l’Inter li ha superati in un modo incredibile. Anche se il tifoso ci spera sempre, sinceramente non credevo che avremmo vinto in questo modo, a quattro giornate dalla fine e con un tale distacco dalle altre. E allora adesso godiamoci questa festa, forza Inter sempre!”.
Stefano Cicchetti