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Sciopero paralizza treni in Emilia-Romagna: “Personale e officine, solo promesse” – VIDEO

Uno sciopero “che parla ai lavoratori, alla testa e alla pancia dei lavoratori, ma parla anche alla cittadinanza”, e in particolare a chi viaggia sui treni sperando che queste persone “capiscano che questa è una difficoltà che cala anche su di loro”.

Anche a Bologna si fa sentire la voce di sindacati e lavoratori delle ferrovie in occasione dello sciopero proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Orsa Ferrovie Emilia-Romagna in concomitanza con lo stop nazionale di tutti i dipendenti per denunciare le criticità relative a condizioni di lavoro, carenza di personale, mancanza di un piano di investimenti, esternalizzazioni. È proprio nel piazzale Medaglie d’oro, davanti alla stazione di Bologna, che va in scena la protesta, tra treni cancellati e passeggeri in attesa.

“Purtroppo ci sono varie problematiche, dalla mancanza del personale, dal trasferimento del personale, dalle poche e rare valorizzazioni, e si sta assistendo in particolare anche all’assistenza vendita che per mancanza personale non soltanto in Emilia-Romagna ma in tutta l’Italia”, spiega Lucio Fantini della Uiltrasporti. Per questo è stato scritto in uno dei nostri volantini che è uno “sciopero inevitabile quello che purtroppo abbiamo dovuto fare oggi”.

In particolare, i sindacati pressano Trenitalia per l’attuazione di un piano industriale che garantisca “la qualità di viaggiatori capiscano la difficoltà che cala sui lavoratori ma anche sui viaggiatori stessiel lavoro, il lavoro stesso e la qualità di chi lavora in questo contesto”, ricorda Francesco Donini della Filt-Cgil. “C’è un problema di condivisione fra la qualità di vita e la qualità del lavoro per la manutenzione. Queste sono le caratteristiche specifiche dell’Emilia Romagna. C’è bisogno che il lavoro rimanga sul territorio e sia per il territorio”. Ma da parte dell’azienda “non abbiamo avuto risposte”, attacca Manola Cavallaro della Fit-Cisl, mentre i carichi di lavoro “sono sempre più pesanti, soprattutto per gli equipaggi dei treni”.

Per cui servono “assunzioni per loro e per le biglietterie, in corso di riorganizzazione”, oltre a personale e formazione per la manutenzione dei mezzi. Nonostante infatti ci fosse un piano d’impresa “che diceva delle cose, come internalizzazione e valorizzazione, in realtà ad oggi non sono avvenute, con una disparità in tutte le officine a livello italiano, in particolar modo anche in quelle dell’Emilia Romagna, a Rimini e a Bologna”, rincara la dose Cavallaro. Per questo “dobbiamo farci sentire e far sentire la nostra voce. Mi auguro che anche i viaggiatori i viaggiatori capiscano la difficoltà che cala sui lavoratori ma anche sui viaggiatori stessicapiscano la difficoltà che cala sui lavoratori ma anche sui viaggiatori stessi”.

(Agenzia DIRE)

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