Una coltre di schiuma bianca lungo la spiaggia di Rimini. Che all’apparenza sembra proprio a quella di un detersivo. E’ il fenumeno che si sono ritrivati ad osservare quanti questa mattina hanno passeggiato sulla battigia, non senza qualche allarme sui social. Ma ma con ogni probabilità non ce n’è motivo: dovrebbe trattarsi di un fenomeno naturale e nemmeno nuovo. Un episodio di inquinamento da detergenti avrebbe infatti interessato un tratto ben preciso della costa, mentre la schiuma di oggi è distribuita uniformemente lungo tutta la riva.
Lo spiega il professor Attilio Rinaldi del Centro Ricerche Marine di Cesenatico-Cervia: “Senza escludere per ora nulla, quasi certamente dovrebbe trattarsi di un evento del tutto naturale e che si verifica in tutti i mari, compreso il nostro, di solito dopo una mareggiata. In pratica è un ‘frullato’ di plancton’. Viene originato da microalghe, diatomee e flagellati invisibili all’occhio umano. Nei mari del nord si sono osservate delle schiume anche in quantità enormi. Ma sono assolutamente innocue sia per gli organismi marini che per l’uomo”.
La preoccupazione è semmai un’altra. Ed è sempre la stessa: le temperature anomale che influiscono pesantemente sull’ecosistema. “Quest’estate – ricorda Rinaldi – le nostre acque hanno superato limiti mai visti, anche 28, 29 gradi nell’Adriatico settentrionale dove sono più ferme. Ora stiamo gradualmente scendendo, ma ancora siamo nettamente sopra le medie stagionali”. E le conseguenze le conosciamo ormai tutti: specie marine che scompaio, sostutuite da altre provenienti da lontano. Innnalzamento dei livelli del mare ed erosione delle coste. Clima “impazzito”, o meglio del tutto diverso da quello cui eravamo abituati, con lunghi periodi di siccità, come quelo in corso, intervallati da fenomeni estremi. E il poter fare il bagno anche in novembre, come è accaduto a Rimini anche domenica scorsa, è una ben magra compensazione.
Tre bagnanti presso le scogliere di San Giuliano mare domenica 15 novembre
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