Ci giunge un comunicato del Partito Democratico di Riccione…
Ancora una volta a passare dalle parti di Viale Vittorio Emanuele si sente il classico rumore di unghie che stridono sugli specchi, anche se a ben sentire questa volta il suono è notevolmente più forte dell’ultima volta.
L’altra volta infatti A.M. trasmise richiesta danni, per le note vicende che qui non ricordiamo per l’ennesima volta, per circa 635.000 euro, mentre verso la fine di Luglio di quest’anno la richiesta è aumentata ad oltre 1.400.000 euro, che unitamente ad altri costi “accessori” ha portato il totale complessivo a 2.070.000 circa.
Ma l’amministrazione corre subito ai ripari e ci informa che in fondo, ma molto in fondo, nulla è dovuto ad A.M., che sta solo millantando un credito inesigibile.
Di certo in quanto a millantare il sindaco Tosi è davvero gran maestro di loggia.
Ben ci si ricorderà infatti di quando, in piena enfasi da campagna elettorale, l’attuale primo cittadino, utilizzando ad ogni piè sospinto le argomentazioni e le magiche note del suo pifferaio magico, annunciava al mondo intero che avrebbe fermato a tutti i costi il TRC.
Beh i danni richiesti oggi non saranno certamente i 54 milioni di euro di allora, che sarebbero stati a carico della collettività, ma di questi 2.070.000 milioni di euro chi ne risponderà ?
Certamente non i cittadini di Riccione, così ci rassicura il sindaco Tosi, anche se credere oggi a chi, pur sapendo di mentire, ha già mentito ai riccionesi ieri, risulta un po’ indigesto.
Non sarà un’altra bufala per togliersi mediaticamente, e solo mediaticamente, dalle pesche così come fece con l’incarico all’ingegnere che doveva ribaltare e stravolgere il percorso del TRC ?
Apprendiamo infatti oggi l’ennesima storiella, e cioè che i ritardi registrati sarebbero, udite udite … “conseguenza della sola attività di Agenzia Mobilità e non del comune di Riccione, il cui concorso causale risulta del tutto indimostrato”…
E le recriminazioni e le reprimende del sindaco, su taluni aumenti di costi nel bilancio di cui si dovrebbe preoccupare la stessa A.M., appaiono come quella storiella del bue che dà del cornuto all’asino.
Ai propri supporter tale storiella farà certamente piacere, del resto sono abituati a ben altro, come quella volta che convinti di seguire un vero e proprio guru della destra più estrema, si resero poi amaramente conto che il loro mentore aveva in realtà ancora la tessera del PCI in tasca.
Quando anche le ultime risorse sono finite, quando non si hanno più convincenti storielle da raccontare, quando anche la propria maggioranza se ne va in libera uscita ed in ordine sparso, quando anche i topi si apprestano ad abbandonare la loro barca così sapientemente costruita, sarebbe buona cosa meglio arrendersi all’evidenza e piantarla di giocare una partita ormai troppo grande per le proprie capacità.