Nell’efficiente ed evoluta piazza dei nostri giorni, Innovation Square, seppure comunicata con qualche inglesismo di troppo – che non sempre è segno di globalità ma può esserlo anche di provincialismo – durante tutto il pomeriggio di giovedì 21 giugno è andata in scena una vera e propria maratona. Le tante testimonianze, 20 gli invitati e una tavola rotonda finale (il programma in allegato) hanno brevemente comunicato ai partecipanti quale ruolo ha giocato l’innovazione nel proprio settore, l’edilizia, uno dei più colpiti dalla crisi degli ultimi anni. Il cui risultato complessivo è apparso chiaro: solamente chi ha puntato sull’innovazione è riuscito a rimanere effettivamente competitivo sul mercato, nazionale e soprattutto internazionale.
Argomentazione corroborata da opinioni basate sulla concretezza e le reciproche esperienze che hanno saputo avvalorare il lavoro di qualità e l’utilità dello scambio di idee. Con uno sguardo al mercato e uno alla formazione dei professionisti del futuro. Imprenditori, professionisti e opinion maker del mondo delle costruzioni, avvicendandosi, hanno lanciato messaggi rinfrancanti per le numerose categorie di addetti ai lavori, seppure l’Italia sia ancora più lenta di altri paesi europei, come è noto ed è stato ripetuto, soprattutto dagli ordini professionali i cui professionisti spesso trovano ostacoli e rallentamento ai progetti, nella burocarazia.
La ripresa è in corso, è stato il messaggio comune: ma attenzione, paga la competitività che sta nella capacità di rinnovarsi delle aziende e nella reale forza di dare servizi sempre più completi ed efficienti. Il mondo dell’edilizia, uno dei settori strategici della nostra economia sono al confronto delle nuove sfide, infatti non a caso è Maurizio Focchi ad aprire la lunga maratona di chi il mercato globale lo frequenta per davvero. La Focchi Group sulla ricerca e le tecnologie avanzate, per qualità, efficienza e designer ha molto da dire, anche per merito dalla sua altra sede d’impresa londinese: è Londra, la piazza che Focchi considera attualmente la più stimolante per innovazione e sguardo al futuro. Le commesse all’estero sono tutte sfide a cui si partecipa per meriti, preparazione e competenze. Quale il segreto del successo della Focchi Group chiede il facilitatore Marcello Balzani: “Armonia e lavoro di gruppo – con la modestia che lo caratterizza risponde Focchi – in azienda ciascuno ricopre un ruolo importante dal commerciale alla produzione”.
A fine pomeriggio si svolge la tavola rotonda conclusiva. Tra gli ordini professionali, il vicepresidente degli Ingegneri Emanuele Barogi ricorda che un ordine non ricopre il ruolo di un sindacato, ma che ha tra i propri compiti primari quello di creare stimoli e nuove conoscenze tra gli iscritti, attraverso la formazione avanzata e i crediti acquisiti durante workshop seminari, scambi professionali.
E il presidente degli architetti Roberto Ricci critico nei confronti del legislatore italiano precisa: “Per noi professionisti lavorare all’estero, anche in alcuni stati dell’Africa è molto più semplice che lavorare in Italia. Qui la normativa cambia in continuazione ed è emblematico che noi per i crediti formativi abbiamo più a che fare con gli avvocati che tra creativi di progetti. Ma attenzione, un piccolo imprenditore con la sua singola impresa non può arrivare da solo nei nuovi mercati. La forza competitiva deriva dal saper fare tesoro delle competenze, avendo già creato un gruppo di collaborazioni, con la complementarietà delle specializzazioni innovative e di qualità”.