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Scandalo Questura, Gnassi a Salvini: “Incontriamoci e risolviamo”. Il testo integrale

Il Sindaco di Rimini ha scritto al Ministro degli Interni Matteo Salvini, come aveva preannunciato nei giorni scorsi. Nel testo, Andrea Gnassi ripercorre tutta la vicenda della nuova Questura di Rimini, costruita e abbandonata da anni in via Ugo Bassi senza mai essere stata utilizzata.

Il sindaco di Rimini torna a manifestare il suo disappunto sugli ultimi sviluppi di questo scandalo, fra scorrettezze istituzionali, patti sottoscritti dal Ministero degli Interni e non rispettati, cambi di rotta incomprensibili di enti dello Stato come Inail. Per concludere: “Dobbiamo incontrarci per risolvere questa situazione”.

Di seguito il testo integrale della lettera:

ll.mo Signor Ministro,

ritengo quanto mai opportuno e improrogabile rivolgermi a Lei per avere un riscontro serio e attendibile per conoscere l’effettivo e reale stato di attuazione del processo di sistemazione di tutti gli uffici della Questura di Rimini nella struttura immobiliare di Via Ugo Bassi ai fini della definitiva realizzazione della “Cittadella della Sicurezza”, un processo che fu avviato nel 1995 dal Ministero dell’Interno, da privati investitori e dal Comune di Rimini, e che è stato ripreso e sviluppato con l’obiettivo di concluderne il Calvario realizzativo con il “Patto per la Sicurezza avanzata nella provincia di Rimini” sottoscritto nel dicembre 2017 da tutti i sindaci della provincia di Rimini e il prefetto di Rimini, alla presenza del Ministro dell’Interno.

Sono dell’opinione, infatti, che sia necessario accertare, a distanza di circa un anno dalla loro sottoscrizione, la corrispondenza tra i patti convenuti e le azioni messe in campo, dopo un periodo, l’ultimo, nel quale la sistematica fuoriuscita di notizie rigorosamente ufficiose di rappresentanti dello Stato, sia funzionari che figure istituzionali prive di specifica competenza istituzionale in merito, sta rischiando di confondere le acque.

Il cuore del “Patto per la Sicurezza” sottoscritto, infatti, è fondamentalmente previsto dall’art.16 “Supporto logistico strumentale per le Forze di Polizia”. Ministero dell’Interno e Comune di Rimini hanno convenuto che con la realizzazione della c.d. “Cittadella della sicurezza”, nella zona di via Ugo Bassi, nella cui area era stata costruita una struttura che, in accordo con il Viminale e su indicazioni del medesimo, avrebbe dovuto ospitare la Questura di Rimini. I fatti ad oggi, invece, ci restituiscono la drammatica realtà di un’opera incompiuta, che invece di essere una struttura funzionale al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica versa in condizioni di incuria, abbandono e degrado, dal momento che la società che doveva realizzarla e locarla al Ministero dell’Interno è stata dichiarata fallita e non può intervenire nemmeno per realizzare quelle misure idonee a non renderla sicura.

Il Comune di Rimini, a seguito di un bando pubblico per l’individuazione di un programma integrato di intervento nell’area di Via Ugo Bassi, approvava nel 1998 la proposta di realizzazione della nuova sede della Questura, dopo che la società proponente DAMA srl e il Ministero dell’Interno ne avevano concordato caratteristiche e dimensioni. Tale programma localizzato nell’area di proprietà della società DA.MA non è stato mai modificato negli anni successivi. Le dimensioni della questura erano quelle dell’approvazione del 1999 e tali sono rimaste.

Dunque, il progetto della Questura era stato visionato ed approvato dal Ministero degli Interni, lo stesso aveva stipulato con la società DA.MA. srl in data 30 novembre 2011 un contratto preliminare di locazione per un canone annuo d’importo superiore a 3.300.000.

Per parte propria, il comune di Rimini, senza la piena funzionalizzazione della Questura, non avrebbe mai concesso i titoli edilizi per costruire la parte privata del programma integrato di intervento, ovvero quella residenziale, commerciale e direzionale. Infatti, nel 2009, rigettata la richiesta di rilascio del permesso di costruire avente ad oggetto la restante parte del PII, diniego che veniva confermato dal Tar Emilia-Romagna.

Il comportamento del Comune è sempre stato attivamente orientato a rendere operativa e funzionale la sede della Questura di via Ugo Bassi. Di fronte allo stallo per l’utilizzo dell’immobile per le richieste di un aumento consistente del canone di locazione da parte della società DA.MA, il comune chiedeva formalmente che venisse reso efficace ed esecutivo avanti al tribunale competente il contratto preliminare sottoscritto dalla società DA.MA. In alternativa, si dichiarava disponibile a procedere all’esproprio del solo edificio della questura rinviando ad altra sede il contenzioso sull’ammontare dell’affitto. In entrambi i casi inspiegabilmente non perveniva alcuna disponibilità da parte del Ministero degli Interni

La questione della Questura incompiuta diveniva oggetto di una denuncia penale nei confronti dei sindaci di Rimini susseguitisi dal 1999 ad oggi. Il procedimento penale veniva archiviato dopo una udienza camerale dal Gip Sonia Pasini il 24 gennaio 2017. Il provvedimento di archiviazione stabiliva: “dunque, nel caso di specie, non paiono riscontrabili censure nell’operato del Comune sotto l’aspetto penalistico.”

D’altronde, le scelte urbanistiche adottate da questa Amministrazione e recepite dal Piano Strutturale Comunale vigente prevedono, dunque, un’unica sede nel territorio del capoluogo della provincia di Rimini in cui trovino la loro ideale collocazione logistica e strumentale tutti gli uffici della Questura, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza (che attualmente è collocato in una struttura inadeguata) e la sezione della Polizia Stradale. È stato condiviso unanimemente che una struttura con queste caratteristiche sia la migliore in grado di rispondere a requisiti e finalità di efficienza, sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro. Lo stesso Patto per la sicurezza sottoscritto definisce l’edificio realizzato e mai reso operativo di via Ugo Bassi come “la soluzione ottimale per la definitiva realizzazione della “Cittadella della Sicurezza”.

Il Patto per la sicurezza avanzata nella provincia di Rimini, dunque, prevedeva l’impegno a promuovere ogni azione utile a consentire l’allocazione di tutti gli uffici della Questura, di quelli della Sezione di Polizia Stradale e di quelli del Comando Provinciale della Guardia di Finanza nel periodo 2019/2020. É a tale fine che il Ministero dell’Interno si era impegnato a svolgere “un’azione di stimolo e raccordo con gli Enti interessati, in modo specifico con l’Agenzia del Demanio, al fine di consentire la successiva messa a disposizione del complesso immobiliare nel rispetto dei cronoprogrammi” che sarebbero stati concordemente stabiliti.

A monte della sottoscrizione del Patto in discorso si erano tenute diverse interlocuzioni tra Comune di Rimini, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, INAIL e Agenzia del Demanio da cui era scaturito il seguente percorso operativo:

A) il Ministero dell’Interno avrebbe dovuto presentare all’Agenzia del Demanio un’attestazione di compatibilità dell’immobile di Via Ugo Bassi, tutto o parte di esso, con le esigenze della Polizia di Stato, segnalando il fabbisogno in termini di uffici e alloggiamenti;

B) l’Agenzia del demanio avrebbe segnalato all’INAIL l’interesse del Ministero dell’Interno e dell’Intendenza di Finanza, eventualmente interessata ad essere ospitata nel compendio immobiliare;

C) l’INAIL avrebbe proceduto ad una valutazione sia delle condizioni dell’acquisto dell’immobile sia dei canoni di locazione;

D) l’Agenzia del demanio avrebbe espresso il giudizio di congruità su prezzo di acquisto e sui canoni di locazione.

Quindi, secondo quanto concordato, l’Agenzia del Demanio in data 17.01.2017 comunicava all’INAIL che l’Amministrazione dell’Interno aveva manifestato il proprio interesse a utilizzare in locazione parte dell’immobile destinato a nuova Questura ubicato in Via Ugo Bassi in quanto pienamente rispondente ai fabbisogni allocativi della Questura e della sede della Polizia Stradale. Con la stessa nota, la medesima Agenzia rappresentava anche la possibilità di collocamento del Comando provinciale della Guardia di Finanza.

Seguiva nella prima settimana di febbraio una serie di interlocuzioni tra Comune di Rimini e INAIL da cui sostanzialmente emergeva che questo era in attesa della consegna da parte dell’Agenzia del Demanio di uno studio di fattibilità tecnico-economica.

Il Comune di Rimini, nel suo ruolo di facilitatore delle relazioni sul territorio, informava del percorso operativo concordato tanto il Presidente del Tribunale di Rimini quanto il curatore fallimentare della società DA.MA. proprietaria della struttura realizzata in Via Ugo Bassi. Entrambi gli interlocutori si dichiaravano pronti, nel rispetto della procedura fallimentare, ad assicurare tempestivamente ogni azione necessaria per l’acquisizione da parte dell’interessata INAIL dell’immobile affinché poi ne curasse la riqualificazione e la locazione alle amministrazioni centrali coinvolte.

Nei mesi successivi si registrava un intenso lavoro da parte dei tecnici dell’Agenzia del Demanio di Bologna, con la collaborazione dei tecnici incaricati dalla Curatela Fallimentare e dei tecnici del Comune di Rimini, per la predisposizione di uno studio di fattibilità per la riqualificazione dell’immobile e la relativa stima. Tale lavoro vedeva il coinvolgimento dei funzionari e responsabili della Logistica del Ministero degli Interni e del Comando generale dell’Emilia Romagna della Guardia di Finanza, al fine di raccoglierne le esigenze funzionali e operative. In vista del soddisfacimento di tali esigenze, veniva concordata tra Comune e Curatela un’ipotesi operativa per la cessione delle aree e delle opere di urbanizzazione.

In data 26 settembre 2017, presso la Direzione Regionale dell’Agenzia del Demanio si teneva l’ultimo di una serie di incontri tra tutti i soggetti coinvolti ovvero Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Comune Rimini, curatore fallimentare della società Dama e Agenzia del Demanio. In quell’occasione, veniva presentato il progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) dell’operazione con l’illustrazione della distribuzione degli spazi da destinarsi alle due amministrazioni dello Stato e delle vie d’accesso ai medesimi spazi. Il progetto di fattibilità era il risultato del lavoro di relazione dell’Agenzia del Demanio con le diverse Amministrazioni coinvolte per le verifiche dei fabbisogni, oltreché degli incontri con gli uffici dell’Edilizia del Comune di Rimini per l’accertamento delle compatibilità con lo strumento urbanistico, per la declinazione degli interventi edilizi per le opere interne di riadattamento dei fabbricati e per le opere di urbanizzazione.

Nell’ottobre del 2017, l’Agenzia del Demanio di Bologna completava la stima e lo studio di fattibilità dei lavori di riqualificazione dell’immobile destinato a sede della Questura di Rimini, della Sezione di Polizia Stradale e del Comando provinciale della Guardia di Finanza, secondo i criteri concordati nel corso dell’attività, svolta durante i mesi precedenti, di raccolta delle esigenze e di conseguente formulazione progettuale.

Nel successivo mese di novembre, venivano inviati all’Agenzia del Demanio di Roma e a INAIL la stima e lo studio di fattibilità redatti dall’Agenzia del Demanio di Bologna per gli ulteriori adempimenti di competenza, necessari per la presentazione dell’offerta di acquisto dell’immobile da parte del medesimo INAIL.

Nel dicembre 2017, quindi, come si diceva, si addiveniva alla sottoscrizione del Patto per la Sicurezza avanzata nella Provincia di Rimini, il cui articolo 16 stabiliva:

“A fronte della necessità del rafforzamento dell’efficienza del sistema presidiario, anche sul piano logistico, rilevata l’urgente necessità di individuare un’unica sede, nel Capoluogo, ove sistemare gli uffici della Questura di Rimini che risponda a requisiti e finalità di efficienza, sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro, i firmatari del presente Protocollo individuano nei locali siti in Via Ugo Bassi – abbisognevoli di importanti lavori di ristrutturazione ed adeguamento – la soluzione ottimale per la definitiva realizzazione della cosiddetta “Cittadella della Sicurezza/Federal Building. Presso la struttura in parola saranno allocati tutti gli Uffici della Questura, nonché quelli della Sezione Polstrada e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza.

Le parti si impegnano a promuovere ogni azione utile affinché tale realizzazione possa giungere a compimento entro l’anno 2019/2020, nel rispetto delle singole competenze e dei tempi tecnici di norma previsti.

In particolare, il Ministero degli Interni, per la parte di competenza, svolgerà una azione di stimolo e raccordo con gli Enti interessati, in modo specifico con l’Agenzia del Demanio, al fine di consentire la successiva messa a disposizione del complesso immobiliare nel rispetto dei cronoprogrammi che saranno concordemente stabiliti

Nelle more della definitiva realizzazione di tale sede considerata l’attuale difficile sistemazione logistica della Questura di Rimini, è individuata una soluzione transitoria da realizzarsi nei locali si in Piazzale Alessandro Bornaccini, presso i quali dovrà trovare sistemazione, già entro il 28 febbraio 2018 l’ufficio immigrazione della Questura, al fine di scongiurare disservizi e garantire la continuità delle attività.”

Il 15 gennaio 2018 veniva convocato dal Curatore fallimentare della società DAMA srl un incontro di sopralluogo presso l’immobile di Via Ugo Bassi.

All’incontro, oltre al curatore fallimentare e ai suoi consulenti, gli ingg. Lombardi e Arcamone dell’Agenzia del Demanio, l’ing. Siragusa di INAIL, oltre ad altri funzionari, il Segretario Generale e la dirigente dell’Ufficio di Piano, ing. Dal Piaz, per il Comune di Rimini.

Il curatore informava dell’esito dell’incontro avuto il giorno 9 gennaio 2018 con il dr. Gasperini, Direttore del Patrimonio di INAIL, nell’ambito del quale il percorso futuro era stato così definito:

– INAIL, dopo aver deliberato la congruità del prezzo di acquisto dell’immobile e dello studio di fattibilità predisposto da Agenzia del Demanio, avrebbe presentato al curatore un'”offerta condizionata”;

– la condizione d’efficacia dell’offerta sarebbe consistita nel fatto che l’Agenzia del demanio avrebbe dovuto provvedere alla progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento e che per la realizzazione dello stesso venisse rilasciato il necessario permesso di costruire;

– a questo punto, INAIL avrebbe proceduto all’acquisto dell’immobile e alla successiva esecuzione dei lavori.

Finalmente, INAIL, in data 11 giugno 2018, a seguito della verifica di congruità delle valutazioni tecnico – economico – estimative dell’Agenzia del Demanio del 10 maggio 2018, formulava al curatore del fallimento DAMA srl una “proposta di acquisto dell’immobile di via Ugo Bassi al prezzo di € 7.125.000, oltre oneri fiscali, condizionata all’elaborazione da parte dell’Agenzia del Demanio del progetto definitivo ed esecutivo dei lavori di ristrutturazione/trasformazione dell’immobile in oggetto”. La proposta di acquisto sarebbe rimasta vincolata fino al 30 giugno 2019 data entro la quale sarebbero dovuti pervenire gli elaborati progettuali da parte dell’Agenzia del Demanio.

Sulla base della proposta d’acquisto avanzata da INAL e a seguito della dichiarazione di infruttuoso esperimento delle due procedure di alienazione dell’immobile di Via Ugo Bassi, il curatore del fallimento DAMA srl, il 26 luglio 2018, richiedeva al giudice fallimentare, che la rilasciava in data 27 luglio 2018, l’autorizzazione ad accettare la proposta di acquisto dell’immobile destinato a sede della Questura di Rimini in via Ugo Bassi presentata da INAIL Direzione Generale Patrimonio.

Il 24 ottobre 2018, si teneva a Rimini un incontro con il Prefetto Carpino, nuovo Direttore dell’Agenzia del Demanio, unitamente al direttore regionale Massimiliano Iannelli, nel corso del quale veniva affrontato il tema degli impegni dell’Agenzia del Demanio in ordine alla realizzazione della Cittadella della Sicurezza, con particolare riferimento alla redazione dei progetti, così come previsto dall’offerta condizionata presentata da INAL il 11 giugno 2018 e autorizzata dal Giudice fallimentare. L’Agenzia confermava il proprio impegno nell’esecuzione di quanto univocamente previsto da Patto per la Sicurezza e la proposta di acquisto condizionata di INAIL. Una previsione perfettamente coerente con quanto previsto dalla normativa in materia d’investimenti immobiliari degli enti previdenziali pubblici per Immobili strumentali alle attività della PA:

• l’art. 8, comma 4, del D.L. n.78/2010 convertito dalla legge n.122/2010

• D.M. 20/06/2017 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali di attuazione dell’art. 8, comma 4, del su citato D.L.

In quella stessa occasione, l’Agenzia del Demanio informava di essere anche impegnata nella determinazione del parere di congruità sulla richiesta economica avanzata dal proprietario per la locazione dell’immobile sito in piazza Bornaccini individuato come soluzione temporanea per la sistemazione degli uffici della questura di Rimini nelle more dell’acquisizione e del completamento del complesso di Via Ugo Bassi.

La prima proposta di canone di locazione formulata dalla proprietà, infatti, non era stata ritenuta congrua.

La proprietà dell’immobile, a fronte degli investimenti richiesti per la trasformazione dell’immobile in sede provvisoria della Questura, rimaneva ferma sulla propria proposta richiedendo un riesame al rialzo delle prime stime dell’Agenzia del Demanio. Un riesame che comportava che l’Agenzia del Demanio si trovasse ancora in fase istruttoria.

L’impossibilità di dichiarare la congruità del valore di locazione proposto dalla proprietà dell’immobile di piazza Bornaccini, quindi, impediva allora il rispetto della migrazione temporanea degli uffici della Questura.

Occorre, poi, rilevare che il perfezionamento di un accordo sull’entità del canone di locazione ha particolare rilievo in relazione all’onere del Comune di Rimini di approvare in consiglio comunale, ai sensi dell’art.14 del D.P.R. 6 giugno 2001, n.380 (Testo Unico dell’edilizia), l’autorizzazione in deroga ai lavori di adeguamento dell’immobile di piazza Bornaccini come sede provvisoria della Questura. Dal momento che il Piano Strutturale Comunale della Città di Rimini, il massimo strumento di pianificazione urbanistica comunale, non prevede per l’edificio di Piazza Bornaccini una destinazione urbanistica compatibile con l’insediamento della Questura, poiché questa è prevista nella zona di Via Ugo Bassi, il Consiglio Comunale di Rimini deve esprimersi in una decisione che va in palese contraddizione con la sua scelta originaria.

Peraltro, la deroga alle previsioni dello strumento regolatore generale comunale è ammessa solo in caso di sussistenza di un interesse pubblico che la legittimi. L’interesse pubblico, in questo specifico caso, non può che essere individuato esclusivamente nell’accordo sulla locazione della Questura. Lo strumento derogatorio, poi, non può avere carattere definitivo, è temporaneo, prevedendo il Piano Strutturale Comunale la sede della questura in Via Ugo Bassi, non in Piazza a Bornaccini per un lasso temporale necessario al trasferimento definitivo.

La strategicità del collocamento della Cittadella della sicurezza in un tessuto urbano ideale è una scelta che costituisce la più alta forma delle prerogative che l’ordinamento delle autonomie locali riconosce ai Comuni: il potere di conformazione dell’assetto del proprio territorio. Potere di conformazione che, a sua volta, è espressione del potere di regolazione amministrativa (c.d. regulation) che l’art.114 della Costituzione prevede per i Comuni, che a loro costituiscono la base dell’ordinamento dello Stato.

Per favorire la qualificazione della Questura, dunque, il Comune di Rimini si è reso disponibile ad accollarsi l’onere amministrativo di approvare in deroga alla propria regolamentazione urbanistica generale la funzionalizzazione dell’edificio di piazzale Bornaccini che deve essere interpretata come una scelta transitoria e non certamente definitiva. Si tratta di un vero e proprio “accollo di un onere” perché l’amministrazione comunale di Rimini deve sopportare il peso di una scelta contraria alle previsioni urbanistiche di assetto del proprio territorio, al fine di assicurarsi il risultato finale di vedere realizzata pienamente la sua previsione di innestare in un contesto “ferito” un elemento vivo e pulsante come il nucleo della sicurezza.

Nonostante tutta questa attività incessante che coinvolge istituzioni centrali nevralgiche come il Ministero dell’Interno, enti strumentali come l’Agenzia del Demanio, l’INAIL, nel mese di dicembre, sono apparse sulla stampa locale, prima di essere ritualmente comunicate come il protocollo istituzionale, prima, e il Patto per la Sicurezza avanzata, poi, avrebbero richiesto. INAIL avrebbe ritirato l’offerta di acquisto del compendio immobiliare di Via Ugo Bassi individuato nel Patto in discorso per ragioni e motivi tecnici che, al momento della sottoscrizione del patto medesimo, non erano stati né ipotizzati né palesati, ventilando altresì l’ipotesi di un insediamento della questura in piazzale Bornaccini per un periodo lungo abbastanza da consentire di compensare il costo dei lavori necessari per rendere funzionale l’immobile.

Solo circa tre settimane dopo, il 28 dicembre 2018, è pervenuta dal prefetto di Rimini una scarna nota, scarna rispetto ai contenuti che ci si aspetta che una problematica del genere comporta, con cui laconicamente si riferiva: “(…) il 20 dicembre scorso è pervenuta dall’Agenzia del Demanio di Bologna un’inattesa comunicazione dalla quale si evince che l’INAIL, per l’immobile di Via U. Bassi, ha intenzione di comunicare alla società proprietaria che l’offerta condizionata di acquisto presentata l’11 giugno 2018 è da ritenersi decaduta. In particolare, l’INAIL ha preso atto dell’indisponibilità da parte dell’Agenzia del Demanio, alla luce delle disposizioni normative vigenti, di utilizzare fondi per attività progettuali su beni non di proprietà dello Stato, precisando che il medesimo Ente previdenziale non può anticipare spese o vincolarsi al pagamento di oneri se non successivamente all’avvenuta validazione del progetto esecutivo ed autorizzazione all’acquisto”.

A stretto giro di posta, il 3 gennaio u.s., il direttore dell’Agenzia del Demanio, in riscontro di una nota di INAIL che rappresentava l’insufficienza e carenza della documentazione tecnica e progettuale fornita dalla stessa Agenzia, specificava che il progetto di fattibilità tecnico/economica elaborato presentava ogni elemento utile per una prima valutazione dell’investimento nel rispetto delle norme ambientali, urbanistiche, di tutela dei beni culturali e di tutela della salute e della sicurezza. In ordine al “mancato verificarsi della “condizione” per procedere alla progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento”, aggiungeva che “il Decreto Ministeriale del 20.06.2017 prevede espressamente che, a seguito della presentazione del Progetto di Fattibilità Tecnico/Economica per eseguire le successive fasi di progettazione, l’Agenzia, previo rimborso delle spese, riceva l’assenso all’investimento e specifico mandato dell’Ente previdenziale”.

Il D.M. 20 giugno 2017 stabilisce le modalità di attuazione della norma che consente agli enti di previdenza pubblici all’acquisto di immobili adibiti ad ufficio in locazione passiva alle amministrazioni pubbliche, secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia del demanio sulla base del piano di razionalizzazione di cui al comma 222, periodo nono, dell’articolo 2 della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e a fronte di apposito parere di congruità in merito ai singoli contratti di locazione da porre in essere.

L’articolo 3, nello specifico, stabilisce che in casi come quelli della nuova Questura di Rimini, l’Agenzia del demanio, ove valuti la necessità che un’amministrazione dello Stato utilizzi un immobile in locazione passiva in ragione delle funzioni esercitate dall’amministrazione stessa, delle caratteristiche connesse al bene, del contesto territoriale e del mercato immobiliare, accertata la disponibilità della proprietà all’alienazione dell’immobile, acquisita la formalizzazione della disponibilità dell’amministrazione all’utilizzo di lungo periodo del medesimo, fornisce indicazioni agli enti di previdenza pubblici affinché tale acquisto venga da essi valutato, sotto il profilo tecnico, finanziario ed amministrativo.

A tal fine l’Agenzia del demanio provvede a determinare la congruità del valore di acquisto del bene nonché del canone di locazione, da quantificarsi in misura pari al valore minimo locativo fissato dall’Osservatorio del mercato immobiliare, sulla base della perizia estimativa inviata dall’Ente previdenziale.

Con riferimento agli immobili da adibire a nuova locazione, l’Agenzia del demanio, ove valuti la necessità che una o più amministrazioni dello Stato assumano in locazione passiva in ragione delle funzioni da esse esercitate, delle caratteristiche connesse al bene, del contesto territoriale e del mercato immobiliare:

1. accerta la disponibilità della proprietà, ove diversa dallo Stato, all’alienazione;

2. acquisisce la formale disponibilità delle amministrazioni all’utilizzo di lungo periodo dell’immobile;

3. redige un piano di fattibilità tecnico-economica comprensivo della stima dei costi per la funzionalizzazione dell’immobile;

4. elabora, qualora le caratteristiche dell’immobile consentano la ripartizione degli spazi disponibili fra più amministrazioni pubbliche, un piano di distribuzione degli spazi fra le diverse amministrazioni interessate;

5. fornisce indicazioni agli enti di previdenza pubblici affinché tale acquisto venga da essi valutato, sotto il profilo tecnico, finanziario ed amministrativo. A tal fine l’Agenzia del demanio provvede a determinare la congruità del valore di acquisto del bene nonché del canone di locazione, da quantificarsi in misura pari al valore minimo locativo fissato dall’Osservatorio del mercato immobiliare, sulla base della perizia estimativa inviata dall’Ente previdenziale;

6. recepisce l’assenso all’investimento dell’ente previdenziale.

Al comma 3 dell’articolo in discorso si stabilisce che “Gli eventuali interventi di funzionalizzazione dell’immobile sono realizzati a cura e spese dell’ente di previdenza, sulla base della progettazione definitiva ed esecutiva predisposta dall’Agenzia del demanio in virtù di uno specifico mandato conferitogli dall’ente acquirente. I costi sostenuti per lo svolgimento delle predette attività sono rimborsati all’Agenzia del demanio da parte dell’ente acquirente”.

Paiono dunque quanto meno discutibili le motivazioni con cui INAIL giustifica il ritiro della propria offerta di acquisto proprietaria dell’immobile di Via Ugo Bassi alla curatela fallimentare e ai comuni della provincia di Rimini sottoscrittori del Patto per la sicurezza avanzata nel proprio territorio. Come è possibile che l’Agenzia del Demanio esegua le fasi di progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi di funzionalizzazione dell’immobile, che l’ente previdenziale acquirente deve poi rimborsarle, senza uno specifico mandato di quel medesimo ente previdenziale? L’argomentazione sviluppata da INAIL è, pertanto, del tutto speciosa.

Le motivazioni di INAIL appaiono tali anche per la curatela fallimentare DAMA srl che, nel riscontrare la nota di recesso dell’ente previdenziale, ne contesta integralmente i contenuti. Occorre a questo punto rilevare che , per aderire all’offerta d’acquisto di INAIL, il curatore fallimentare di DAMA ha dovuto rivolgersi, nella sua funzione di garanzia dei creditori, al giudice delegato della procedura di fallimento interrompendo, a questo punto senza apparenti apprezzabili risultati, la procedura concorsuale per la soddisfazione dei medesimi creditori. Non sembra, nella scelta compiuta da INAIL di ritirarsi, sia stato tenuto in debita considerazione la possibilità di un’azione da parte del Curatore a tutela della concorsus creditorum.

Il prefetto di Rimini, successivamente, in data 11 gennaio u.s. indirizza al Comune di Rimini una nota di aggiornamento dello stato del processo di collocazione della questura con cui si informa che, poiché “INAIL e Agenzia del Demanio (sembra che sia stata più l’ente previdenziale che l’Agenzia…) hanno ritirato la propria disponibilità a intervenire sull’immobile di Via Ugo Bassi, il Ministero dell’Interno ha avanzato al NuVal la proposta di acquisto e ristrutturazione dell’immobile per un totale stimato di 30.0000.000,00 di euro, ai fini dell’accesso ad uno specifico finanziamento del Cipe”.

Viene da domandarsi se un cambio di rotta cosi drastico non debba essere comunicato con maggiore rispetto istituzionale per i sindaci del territorio provinciale e in particolare per il sindaco della città che direttamente, da oltre vent’anni subisce sul proprio tessuto urbano lo scempio di una costruzione di un edificio incompiuto di un soggetto privato che quella costruzione aveva realizzato su richiesta espressa di quel Ministero dell’Interno che partecipa alla firma di un Patto per la Sicurezza concordando una road map operativa e poi non comunica che le amministrazioni pubbliche interessate stanno disattendendo i propri impegni e che una soluzione alternativa potrebbe essere l’accesso al finanziamento del CIPE per acquisire e riqualificare l’immobile di Via Ugo Bassi.

Ritengo che tale dettaglio informativo sarebbe dovuto essere reso noto in un contesto analogo a quello in cui i patti sono stati elaborati e sottoscritti, sicuramente in una modalità preventiva rispetto a qualsiasi altro canale comunicativo idoneo, in ordine alle attività degli scorsi mesi dispiegate per l’attuazione del citato Patto, sottoscritto dalle istituzioni nazionali e locali, a partire dalla quaestio della locazione, ammessa tra le parti esclusivamente come misura temporanea, degli uffici della Questura di Rimini in piazzale Bornaccini. Come detto poc’anzi, infatti, il Patto per la sicurezza avanzata nella provincia di Rimini stabilisce che “nelle more della realizzazione di tale sede, considerata l’attuale difficile sistemazione logistica della questura di Rimini, è individuata una soluzione transitoria da realizzarsi nei locali siti in Piazzale Alessandro Bornaccini, preso i quali dovrà trovare sistemazione, già entro il 28 febbraio 2018 l’ufficio Immigrazione della Questura, al fine di scongiurare disservizi e garantire la continuità delle attività”.

Per rendere disponibile e funzionale l’edificio in questione, che ospita attualmente gli uffici dell’Agenzia regionale per il lavoro, un immobile di proprietà privata, il comune di Rimini ha impiegato e liquidato risorse finanziarie proprie per oltre € 500.000 utilizzate per spostare gli uffici dell’Agenzia Regionale per il Lavoro in un altro immobile disponibile nel centro della città.

La soluzione di P.le Bornaccini è una soluzione transitoria, finalizzata esclusivamente al passaggio della Questura di Rimini in tempi solleciti e certi nella “cittadella della sicurezza” individuata in via Ugo Bassi già a partire dalla fine degli anni ’90.

Ma INAIL, adesso, ha dichiarato che la proposta di acquisto della struttura di Via Ugo Bassi “deve ritenersi decaduta” e la proposta al NuVal di inserimento della proposta di acquisto e ristrutturazione per un totale di 30.000.000 di euro nella programmazione dei finanziamenti CIPE non sembra essere più che un’eventualità che può o meno realizzarsi. Davvero troppo poco per rendere reali le aspettative di collocare Questura, Comando Provinciale della Guardia di Finanza e sezione della Polizia Stradale nell’immobile di Via Ugo Bassi.

È per queste ragioni che considero fondamentale incontrarLa, dal momento che la sede della Questura del territorio provinciale di Rimini è questione di interesse generale evidente che riguarda in primis il comune di Rimini, per analizzare l’inopinato cambio di indirizzo sulla realizzazione della “Cittadella della Sicurezza” per la locazione dell’immobile di P.le Bornaccini, che non risulta in alcun aspetto coerente con il percorso fino a qui condiviso e formalizzato.

Appare, pertanto, di palmare evidenza che, per quanto riguarda il Comune di Rimini, che in quanto capoluogo di Provincia si trova direttamente chiamato in causa a dare al proprio territorio una regolazione e un assetto razionali, sicuri e all’altezza delle sue riconosciute caratteristiche economiche, non sia possibile limitarsi a prendere atto a posteriori di quanto succede o di cosa altri attori della complessa partita comunicano. Al contrario, assume i caratteri della necessità e della correttezza interistituzionale richiamare tali attori, tutti individuabili nelle istituzioni interessate, a mantenere fede agli impegni assunti a conclusione di un lungo e faticoso lavoro che dura da sette anni e che ha visto impegnati tutti i vertici.

Non meno importanti, in questo senso, devono essere considerate le risorse impegnate dalle strutture tecniche e giuridiche degli attori Istituzionali che, negli ultimi due anni e mezzo, hanno istruito, ai sensi della normativa di settore (D.L. n.78/2010, art.8 comma 4, e D.M. 20/06/2017 di attuazione), la proposta di investimento da sottoporre a INAIL.

Infine, ma non per importanza, dato che parliamo dei presupposti per i quali, come Amministrazione, il Comune di Rimini si è impegnato fin dal 2011 su questa vicenda, è necessario qui ribadire che l’interesse della Città di Rimini è quello di completare il disegno originario riguardante il proprio territorio: l’allocazione in Via Ugo Bassi delle funzioni per il cui esercizio, attraverso un accordo tra Stato (rappresentato dal Ministero dell’Interno) ed un soggetto privato (Dama) è stata licenziato il processo di trasformazione di un quadrante strategico della Città. La strategicità del collocamento della cittadella della sicurezza in un tessuto urbano ideale che ha spinto il Comune di Rimini ad accollarsi l’onere amministrativo di approvare in deroga alla propria regolamentazione urbanistica generale la funzionalizzazione dell’edificio di piazzale Bornaccini che deve essere interpretata come una scelta transitoria e non certamente definitiva come la ventilata ipotesi di un contratto di locazione per una durata di nove + nove anni lascia ritenere: diciotto anni. Diciotto anni in cui l’immobile di Via Ugo Bassi continuerà ad andare in rovina.

Ritengo pertanto assolutamente necessario un incontro con la S.V. che consenta di individuare soluzioni alternative all’acquisizione dell’immobile di Via Ugo Bassi da parte di INAIL scongiurando l’adozione di scelte di siti alternativi per la collocazione della questura di Rimini che deve restare dove le previsioni urbanistiche comunali prevedono. Anche se allo stato, in questa vicenda, la posizione del comune di Rimini è gravemente pregiudicata, trovandosi a subire le conseguenze negative della mancata attuazione di accordi e programmi convenuti e assunti, tuttavia l’impegno del Comune di Rimini nel trovare le soluzioni, anche di breve-medio termine, è sempre teso a dare un’altra possibilità all’insieme degli attori istituzionali per rimediare allo scandalo Questura.

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